Calcioscommesse in aula Pepe e Bonucci: Palazzi rispolvera gli articoli di giornale

Dopo Antonio Conte, oggi sono tornati in aula per rispondere delle accuse della giustizia sportiva per il calcioscommesse, altri due tesserati della Juventus: Leonardo Bonucci e Simone Pepe, già prosciolti in primo grado dalle accuse rispettivamente di illecito e omessa denuncia. All’ex Ostello della Gioventù i due bianconeri si sono presentati con i loro avvocati, Gian Pietro Bianchi (Bonucci) e Luigi Chiappero (Pepe), mentre non è ancora presente in aula l’ad Beppe Marotta, che ieri è stato al fianco di Conte. Le altre posizioni calde sono quelle di Marco Di Vaio (omessa denuncia) e Daniele Portanova (illecito), per la gara Bologna-Bari. Come riporta ‘Tuttosport’, un’altra posizione delicata è quella di Giuseppe Vives, prosciolto in primo grado dall’illecito in Bari-Lecce.\r\nAd appellarsi contro i proscioglimentoi di primo grado, il procuratore federale Stefano Palazzi, che per l’occasione in aula oggi sta tirando fuori alcuni vecchi cavalli di battaglia: i titoli dei giornali che proverebbero la colpevolezza degli individui.\r\n

Abbiamo prodotto articoli di giornale per confermare l’attendibilità intrinseca ed estrinseca di Andrea Masiello, perché ci troviamo con indagini penali da parte della procura di Bari e abbiamo prodotto il verbale omissato in cui parla di due gare. E i maggiori quotidiani nazionali riportano come molti giocatori sono stati sentiti da Bari come indagati. Questo dimostra che le dichiarazioni di Masiello hanno attendibilità.

\r\nDichiarazioni a nostro avviso gravi, degne della peggior dittatura, o sistema totalitario che dir si voglia, ma alle quali siamo abituati dopo aver vissuto la farsa di Calciopoli.\r\n\r\nIn merito alla posizione di Bonucci e Pepe, il procuratore federale ha poi specificato:\r\n

L’assenza dal ritiro in Nazionale non è un alibi che contraddice Masiello, perché lo stesso Masiello dice che con lui l’accordo avvenne poi dopo. Riscontro logico dal coinvolgimento di Belmonte è confermato dal coinvolgimento in Cesena-Bari, e non è casuale che Bellavista chieda a Masiello di metterlo in contatto con Bemonte. Il motivo di risentimento che Bonucci ha prospettato, l’invidia non può aver mosso Masiello a fare accuse così gravi. In un’ottica di logica, Masiello non può aver fatto accuse così gravi. Per Pepe, anche sotto il profilo dell’argomentazione spesa in via subordinata dalla Disciplinare, che Pepe non avrebbe potuto comprendere contenuto della telefonata: non si può accettare, non si vede come si possa affermare come Pepe non sarebbe stato in grado di comprendere proposta di Salvatore Masiello. Responsabilità per l’Udinese è del tutto automatico per il coinvolgimento del suo ex tesserato Pepe. Se poi la Corte non ritiene che la proposta di Masiello a Bonucci e Belmonte non sia stata accettata (o meglio riscontrata) chiedo in via subordinata la derubricazione in omessa denuncia per i due.

\r\nL’avvocato Luigi Chiappero, difensore di Simone Pepe, replica a Palazzi: \r\n

La sentenza è una splendida sentenza. Non si può dimenticare cosa avvenne dopo l’arresto di Masiello. Ci sono stati due interrogatori, e non ci sono risposte sulla divisione dei soldi. Ma c’è un altro passaggio: arriva un messaggio da Bari per sapere se finisce in pareggio e Masiello dice di non aver risposto. Per quale ragione non comunicò la buona notizia che erano tutti d’accordo a Bari. Non avremo mai una risposta.

\r\nTocca poi a Gian Pietro Bianchi, difensore di Bonucci, che dopo aver fornito ulteriore materiale che riporta le contraddizioni di Andrea Masiello argomenta: \r\n

Mi attendo che prendiate le stesse decisioni che prendeste lo scorso anno per il caso Buffone-Fabbri. Masiello si contraddice su Bonucci e ciò non entra nel reclamo della procura. Masiello le prime due volte va a Cremona e non dice nulla di questa partita, poi scopre che De Tullio e Iacovelli avevano parlato del suo coinvolgimento in quella partita e temendo che gli possa essere addebitato un illecito associativo, un mese dopo le prime dichiarazioni chiede di essere riascoltato a Bari. Nell’ordinanza, il Gip scrive: ‘La dichiarazione di De Tullio è maggiormente coerente. Giocarono il pareggio e non sull’over’. Finalmente Masiello recupera la memoria e chiarisce al Gip che in realtà ha agevolato realizzazione del secondo e terzo gol, ma se l’over lo aveva già raggiunto sul 2-2 non si capisce perché avrebbe dovuto procurare il terzo gol, se già vinceva così. C’è poi la questione del quantum prefisso: Masiello ci dice quanto avrebbe percepito ma non di quanto concordato con gli altri giocatori, che avrebbero giocato gratis. Compreso Bonucci che stava per partire per il Sudafrica e in procinto di passare in un grande club. In più, il pm di Bari dice che Leonardo Bonucci è una persona credibile e che non è stato mai indagato.

\r\nAl termine dell’udienza, Pepe e Bonucci hanno immediatamente lasciato l’ex Ostello della Gioventù per tornare a Torino. All’uscita ha parlato l’avvocato Luigi Chiappero:\r\n

Abbiamo la stessa fotografia di ieri, chiara e limpida. Una sentenza che non meritava neanche troppo impegno. Nel reclamo della procura ci sono gli stessi argomenti, e non ci sarebbe stato bisogno di dire null’altro, perché non dice niente di nuovo. Rischi? Fino a quando non c’è sentenza siamo sempre un po’ di timore, ma è normale. Ci auguriamo davvero di veder confermata la sentenza della Commissione Disciplinare.

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Pubblicato da
Alberto Zamboni