Calcioscommesse, annuncio da non credere: ”Scommettere non è reato” | Svolta totale nel calcio italiano

Un pallone da calcio con dei soldi e un martello da giudice/ fonte Depositphotos- jmania.it

Le recenti dichiarazioni hanno lasciato sbalorditi tutti gli appassionati e gli addetti ai lavori del mondo del pallone italiano.

Nel corso degli ultimi mesi il calcio italiano è ricaduto ancora una volta nel baratro delle scommesse, che aveva fatto ipotizzare inizialmente ad un vero e proprio terremoto.

Dopo le prime condanne però la situazione sembra essersi calmata, e non sono usciti, almeno per il momento, altri nomi di calciatori coinvolti nelle indagini.

Alcune recenti dichiarazioni, secondo le quali scommettere non sarebbe un reato, però potrebbero aver dato una svolta totale al mondo del calcio italiano sul tema delle scommesse.

Il clamoroso annuncio che ha sconvolto tutti

Nelle scorse ore Gianluigi Buffon, ex portierone di Juventus e nazionale, nonché attuale capo delegazione degli azzurri, ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera, nel corso della quale ha toccato diversi temi importanti. Tra questi c’è stato soprattutto quello legato alle scommesse.

Il campione del mondo del 2006 ha infatti condannato i giocatori che scommettono sul calcio, chiarendo però che se questi piazzano delle giocate su altri sport non commettono alcun reato. Gigi poi si è concentrato anche sul tema della ludopatia, spiegando con chiarezza l’errore che tutti fanno sulla valutazione di questo problema.

Gianluigi Buffon/ fonte LaPresse- jmania.it

Le parole di Buffon

”E’ un tema molto delicato. Credo sia sbagliato criminalizzare e non fare dei distinguo. Scommettere di per sé non è reato, gli stadi stessi e le trasmissioni sportive sono pieni di pubblicità di App di questo genere e lo stato incentiva il gioco. Se invece un calciatore scommette sul calcio va incontro a punizioni che giustamente devono essere inflitte; ma se scommette sulla pallavolo, sul basket, sulle corse dei cani… non sta commettendo alcun reato”.

”E la cosa peggiora quando si parla di ludopatia, anche qui non centrando l’obiettivo: la ludopatia non è un problema di quanto spendi, ma del tempo che dedichi a questa attività. E questo dobbiamo spiegarlo ai ragazzi: non è che se si fanno continue scommesse da un euro trascorrendo ore e ore davanti alla App, allora è un tutto ok; mentre se uno spende un milione in un’unica occasione allora è ludopatico. Possiamo dire che è un cretino, va bene; ma la patologia nasce dalla dipendenza, la continuità con cui si fa una cosa”.