Calciopoli, udienza del 20-09-2011: i legali di Mazzini alla carica dei Pm e di Auricchio

Molte assenze oggi a Napoli: l’aula 216 nella quale si svolge il processo di Calciopoli è stata semideserta. Presenti il pm Capuano, nonché Luciano Moggi, con gli avvocati Trofino e Gallinelli e il consulente Nicola Penta. Protagonisti assoluti della mattina sono stati i legali di Innocenzo Mazzini, Botti e Bratti che hanno attaccato pesantemente l’operato del PM Narducci e del ten. col. Auricchio, entrambi nella nuova giunta De Magistris a Napoli. Ecco gli spunti salienti degli interventi dei legali di Innocenzo Mazzini e di Salvatore Racalbuto.\r\n\r\nAvv. Botti (difesa Mazzini)\r\n“Il processo è una cosa seria, tanta mediaticità perché si parla di calcio: addirittura tre istanze di ricusazione. Recuperare la serietà dispersa in questa vicenda. Confrontarsi, allora, sulle cose serie e non sulle esasperazioni date nel processo che hanno caratterizzato tutto il processo. Volente o nolente il tribunale: in questa aula sono passati 20 anni di storia del calcio italiano, da quanto abbiamo sentito, dalla risposte vi dovete formare il vostro convincimento. Le conclusioni della Procura prescindono assolutamente dai risultati dell’istruttoria: ma se il Tribunale avesse ascoltato la requisitoria durante l’udienza preliminare ha fatto copia incolla. I pm si sono innamorati di un tema investigativo: ha dato un volano per prestigiose carriere politiche per il pm e per l’investigatore. La medesima requisitoria del rinvio a giudizio ve l’hanno riproposta, con richiesta di gravissime condanne. Hanno occupato mesi e mesi di udienze, ebbene la conferma in udienza del teorema si riprenda i verbali e compari il contenuto dell’indagine e quanto detto dai testi. 19 maggio 2009, Paparesta senior, 26 Maggio Dal Cin, Paparesta figlio, Galati, Di Mauro, Pastore, Mazzoleni, Garufi Martino Dilaroni, segnalo Ghirelli che si avvale della facoltà di non rispondere, Cellino, Pieroni… Se avrete la pazienza di rileggere le deposizioni di questi testi, verificando in modo incrociato le loro parole, verificherete come la requisitoria del pm non tiene in alcun modo il ridimensionamento della sua tesi. E guardate i tempi degli interrogatori: guardate il teste Ferri, un magistrato della Repubblica, che contrasto tra lunghezza dell’interrogatorio e quanto veniva reso a verbale. C’era la necessità di scavalcare la verifica doverosa della susstistenza dei fatti”.\r\n”Indagine piena di anomalie, a cominciare da una fuga di notizie continua che determina l’unica vera sanzione: la gogna mediatica fino all’avviso di conclusione delle indagini, tutti giravano con il libro rosso e nero dell’Espresso. Uno degli scoop editoriali più straordinari: a costo zero, pubblicando in violazione della legge, ha pubblicato l’intero complesso delle intercettazioni delle informative. E su quei pamphlet tutti si sono fatti un’idea sulle persone e le persone hanno subito un danno inestimabile”.\r\n\r\nContinua a leggere a pagina 2 (per muoverti tra le pagine clicca sui numeri, al di sotto dei post correlati)\r\n\r\n\r\n”Oggi facciamo nel 2011 un processo inquisitorio, ma vagliamo anche il metodo investigativo: mentre a Napoli le indagini erano in corso, con tutte le anomalie evidenziate, nel frattempo alla Procura di Torino c’era un gruppo di lavoro con magistrati espertissimi Maddalena, il proc. aggiunto Guariniello, quattro pm Loreto, Tatangelo, Colace e Panelli. Torino lavorava sulle stesse imputazioni, più ricettazione: per mera coincidenza io posso fornire una fonte qualificata e utilizzabile, al giudice monocratico di Roma, di fronte alla giudice Rampelli, difendevo per una querela: perché quell’archiviazione era arrivata per motivi che prescindevano dal contenuto della loro attività nvestigativa. Così ho studiato gli atti, con Caselli in aggiunta, leggo che si arriva ad un’archiviazione.\r\n\r\nMaddalena è ascoltato dal Tribunale di Roma come persona offesa e restituisce col dettaglio il percorso che porta all’archiviazione controfirmato da Caselli. Maddalena dice al giudice di Roma: “Dopo di che non venne fuori assoutamente nulla, ci si pose il problema. Allora dico subito che nel gruppo c’erano due orientamenti: uno di Guarinielli che voleva la proroga, uno da parte del dottor Tatangelo contrario nettamente. Che attività facciamo, allora: vediamo tutte le partite per gli errori e poi chiamiamo l’arbit. Mi sembra un’indagine ridicola inq uesti termini. Avremmo grande clamore mediatico per arrivare alla fine a risultati assolutamente negativi e faremmo un grande calderone per non arrivare a nessun risultato. Invece Guariniello fece poi una memoria dicendo che l’unco reato rilevabile poteva essere la frode sportiva. Anche Guariniello ci disse non è ricettazione, non è associazione, l’unico era la frode: chiedere la proroga solo per la frode. Viste le posizione, io ero d’accordo con Tatangelo. E, dissi ai colleghi, convochiamo anche il procuratore Caselli e tutti conoscono la fama, la persona di Caselli non compiacente verso nessuno. E Caselli si allontana: non creiamo un caso, io sono per l’archiviazione”.\r\n”E così – prosegue Botti -, la decisione arriva a Torino dopo una sofferta analisi. Napoli, invece, prosegue e cosa ha in più? Solo il numero di intercettazioni. Siamo tornati all’89 e questo è un processo inquisitorio. E allora discutiamo solo di intercettazioni, e allora abbiamo Torino che archivia, e allora arriviamo a queste telefonate. Non le leggerò, le intercettazioni, ma ricordo i paletti che la Cassazione impone per l’utilizzo di questo strumento investigativo che deve esistere, ma che deve responsabilizzare il giudice che indaga e giudica. Dice la Cassazione: le captazioni sono prove solo se gravi, attendibili, convincenti; precise e non equivoche; concordanti coi fatti. Io devo ringraziare la difesa di Moggi: hanno evidenziato come hanno fatto queste indagini, il pm non può comportarsi come un difensore ha selezionato telefonate come fosse un avvocato difensore nelle due indagini difensive, speravo di capire quale il criterio di selezione nella torrenziale requisitoria. Senza la difesa di Moggi noi avremmo conosciuto una verità processuale. Il pm è pubblico ufficiale: non può fare una discovery parziale,  monca, il pm deve indagare in una prospettiva di verità non è vincolato in chiave accusatoria, questa selezione è una violazione della legge. E poi mi chiedo: come si fa a valutare su partite di calcio e non sappiate come il sistema calcio interagisca. E su quella indagine parziale, chiedono condanne per associazione per delinquere. Purtroppo non mi scandalizza più l’uso del reato associativo: serve per far fare intercettazione e misure cautelare, laddove i reati fine non consentono nè l’uno nè l’altro, ma il 416 diventa il grimaldello per agire. E la frode sportiva è tra queste”.\r\n\r\nContinua a leggere a pagina 3 (per muoverti tra le pagine clicca sui numeri, al di sotto dei post correlati)\r\n\r\n\r\n“E allora vorrei comprendere: perché sono stati tirati fuori da questo cilindro solo alcuni nomi? Chi è il prestigiatore che ha fatto questa operazione? Quali criteri sono stati utilizzati? Cosa diversifica i promotori di questa associazione da coloro che nel processo sono emersi come persone che mettono in atto le stesse modalità? Ci sono stati i capri espiatori, i cattivi sono stati eliminati e il carrozzone può andare avanti. Ciò è quello che è emerso in quest’aula! Se vogliamo essere amanti della statistica, ritenere che nella storia del calcio ci sia stata una società, la Juventus, che in 30 anni ha monopolizzato tutto ciò che è avvenuto in quegli anni è paradossale. Le statistiche degli ultimi 30 campionati dicono che, se monopolio esiste, è stato un monopolio di tre società: Juve, Inter e Milan: dal 1980 ad oggi solo 7 volte lo scudetto è uscito dall’orbita Milano-Torino. Se siamo chiamati a ricostruire la vicenda degli ultimi 30 anni e dobbiamo stabilire che c’è un cattivo che si chiama Moggi e una società cattiva che è la Juventus e poi due buoni e sciocchi che sono il Milan e l’Inter, potete anche farla questa ricostruzione, ma sarebbe una ricostruzione fallace e lontana dalla realtà. Esiste una soggezione inevitabile degli arbitri, ma essa è in una triangolo tra Milano e Torino.\r\nMa se vogliamo dare questa soggezione, una veste di reato, siamo fuori strada. Se voi che siete giudici, e non tifosi, dovete restituire una veste giuridica a questa verità dovrete partire da questo dato. Ma al di là dell’associazione”.\r\n\r\n”Sul caso Giraudo va detto che la sentenza è scritta bene, ma in Appello non si indulga alla tentazione di seguire quel canovaccio: e allora leggiamola questa sentenza… Quali sono gli elementi certi addotti da De Gregorio? Due elementi: le schede svizzere, elemento fondante dell’associazione, il tordo promotore non aveva la scheda svizzera. Auricchio fa l’equilibrista sul punto: fa la lepre sulle mie domande, come sul pranzo di Firenze. Ci ha detto: non l’ho fatto io, ma non c’è riscontro. E allora niente di fatto. Altro elemento fondante della associazione sono gli incontri: Mazzini è promotore perché partecipa agli incontri. Ebbene: agli incontri citati dall’accusa il tordo promotore dell’associazione Mazzini ha partecipato a tre o quattro soli, ma il pm non sa giustificare l’assenza. Eppoi qual è il legittimo vantaggio per Mazzini, dal suo promuovere questa associazione? NON E’ SCORSO UN EURO: QUALE VANTAGGIO C’E’, IL VANTAGGIO PENALMENTE RILEVANTE QUALE E’. MAZZINI CI VOLEVA STARE AD ALTO LIVELLO, MA QUESTO E’ UN PECCATO VENIALE, MA SOVRAPPORRE LA RESPONSABILITA’ PENALE A QUESTA VANAGLORIA E’ PAZZESCO. HA PAGATO CARA QUELLA VANAGLORIA: L’HANNO ESPULSO DA QUEL MONDO, VIENE TRATTATO DA “TORDO””.\r\n\r\nAvv. Bratti (sempre per Mazzini)\r\nSalvataggio Fiorentina: “La Procura ricostruisce questa operazione partendo molto da lontano. Prende lo spunto dalla vicenda che ha portato all’elezione di Carraro e di Galliani alla Figc e alla Lega. La Procura ci dice che in quella fase si crearono due gruppi, uno che portava Galliani, l’altro Abete. Solo in base all’elezione di Carraro la Procura ritiene che vi fu una feroce battaglia che generò un’attività ritorsiva che si concretizzò nella prima parte del campionato 2004-05 nel danneggiare la Fiorentina. Ultimo corollario è che, visto l’avvicinarsi della fine del campionato, i Della Valle attenuano l’atteggiamento antagonista, e ottengono una modifica della situazione in campo. Ebbene, nessuno di questi punti trova riscontro, anzi sono stati smentiti. Non è vero che c’era attrito. Se vi è stata un’iniziale contrapposizione vi è stato poi un compromesso. Abete vi ha detto che l’elezione di Carraro è stato un compromesso che viene da lontano, non certo il giorno dell’elezione ma da gennaio. Come vicepresidente di Carraro viene eletto Zamparini, che appoggiava Abete, altro che conflitto.\r\nLa Procura ci dice che c’è stata attività finalizzata ad alterare il risultato delle partite della Fiorentina. Perché, se questa cosa è vera, noi non troviamo nessun capo di imputazione che vede la Fiorentina come parte offesa? Perché non c’è nessuna partita sotto osservazione? Perché non vi è stata nessuna attività in danno della Fiorentina e il pm ha utilizzato questa idea suggestiva del salvataggio della Fiorentina per avvalorare la sua tesi. E poi, nel momento in cui si cambia atteggiamento, dal 20 aprile, ci dovrebbero essere episodi favorevoli ai viola. Il 24 aprile c’è Bologna-Fiorentina e la va ad arbitrare Bertini, uno dell’associazione, e la partita finisce 0 a 0, e Auricchio dice che la partita non è attenzionata. Il 30 aprile c’è Fiorentina-Milan ed è un’occasione fantastica per l’associazione! Ad arbitrare ci va addirittura De Santis. Si può dare lo scudetto alla Juventus e la salvezza alla Fiorentina, tutto insieme! Ebbene, la partita finisce con la vittoria del Milan e vi fu un errore clamoroso di De Santis che non vide un fallo da ultimo uomo in favore della Fiorentina. La Procura stessa si accorge che c’è qualcosa che non va ed esce fuori l’incontro di Villa La Massa, e già c’è un dato significativo: se c’è un patto, un’associazione, l’incontro decisivo avviene a due giornata dalla fine del campionato. Quali sono i contenuti dimostrativi? Nulla. Abbiamo un inconhtro tra 4 o 5 uomini non sull’Aspromonte, ma in un locale pubblico. Dunque da questo momento le partite della Fiorentina si concludono tutte con la vittoria? Neanche per sogno. Il giorno dopo l’incontro vi è Fiorentina-Atalanta e la Fiorentina non vince, ma quello che è clamoroso è che, se premettiamo che in questa operazione salvataggio non si fa uso di nessuna scheda riservata, se c’era un patto perché dopo la gara non c’è nessuna telefonata di lamentela da parte di nessuno? La successiva è a Roma, Lazio-Fiorentina, che è quella dell’incredibile fallo di mano di Zauri non visto da Rosetti. L’ultima giornata è Fiorentina-Brescia, in cui i viola hanno un unico risultato, la vittoria: quindi il sodalizio capace di tutto, dovrebbe mandare un arbitro sodale, associato, o almeno amico. E invece ci va Collina!\r\n\r\n\r\nSi potrebbe dire che la prova dell’associazione venga dalle intercettazioni. Vediamole. Telefonata del 21 aprile 2005, dopopartita di Fiorentina-Messina, drammatica per la Fiorentina che prende gol nella fase di recupero. Mazzini chiama Della Valle che gli dice di essere proprio giù: ‘Tu sei un fiorentino, sei l’unico che mi può tutelare, in modo legale, non sto parlando di aiuti’. Questa telefonata segna per la Procura l’inizio del patto! Giorno dopo, tra Mazzini e Mencucci. Mazzini dice che quando c’è un arbitro non si può avere più del 50 e 50 che vada bene e Mencucci risponde: ‘Va bene, qui nessuno vuole di più, ma nemmeno di meno’. ‘Cambiare registro non vuol dire comprare le partite’, dice Mazzini. Telefonata tra Mazzini e Giraudo. Mazzini dice che i Della Valle vogliono salvarsi. E qui mi aspetterei che tra due dei maggiori organizzatori dell’associazione si parli di questo; anzi, i due sodali concludono l’intervento parlando di altro, delle comproprietà, ma poi dicendo, Mazzini: ‘Certo che se si vogliono salvare devono fare la partita come se fosse la finale della Coppa del Mondo!’. Questa è la conversazione che segue il patto! Se dovessimo ritenere Mazzini un tordo e ritenere che il vero male sia Moggi, c’è anche una telefonata tra Moggi e Della Valle in cui dovrebbe venir fuori questo atteggiamento fraudolento. La telefonata è successiva, del 2 maggio. Della Valle chiama Moggi, è sconfortato dopo Fiorentina-Milan; Moggi dice forse ‘ci penso io!’? No, Moggi dice: ‘Tu devi andare a farti sentire forte, far sentire la tua forza, non per ottenere dei vantaggi ma per non ottenere degli svantaggi!’.\r\n\r\nContinua a leggere a pagina 4 (per muoverti tra le pagine clicca sui numeri, al di sotto dei post correlati)\r\n\r\n\r\n”E veniamo alla prova dell’alterazione. Per questa partita sono stati sentiti sia gli assistenti di Dondarini sia il quarto uomo. Tutti dicono che l’arbitraggio è stato fatto secondo le regole. Quindi o non vi è reato o anch’essi ne partecipano. Anche su Lecce-Parma si è detto di tutto. la cosa più importante è che questa non era la partita decisiva in quanto ve n’erano ben otto il cui risultato era influente ai fini della salvezza della Fiorentina. Rispetto sia alla designazione sia alla possibilità di alterare il risultato non vi è alcuna intercettazione in merito! Ritengo che le operazioni di salvataggio della Fiorentina e della Lazio non esistano, ma siano state solo descritte dai pm in quanto era più comodo sostenere la loro accusa.\r\nPer questo chiedo anche io l’assoluzione di Mazzini perché il fatto non sussiste”.\r\n\r\nIl giudice Casoria decide e comunica che si andrà avanti ad oltranza.\r\n\r\nAvv. Mungiello (difesa Racalbuto)\r\n”È la prima volta che mi trovo ad affrontare un’associazione nella quale non vi è stata alcuna dazione di denaro. Manca la causale. Perché uno dovrebbe associarsi ad un’associazione del genere? Racalbuto non era internazionale, era al terzo anno di deroga. Da parte di Racalbuto non vi è alcun dato oggettivo per farlo. Non ha percepito denaro, non ha avuto progresso di carriera, neanche una concessionaria FIAT! A Racalbuto viene contestato il possesso delle schede svizzere, ma alle stesse non può essere attribuito alcun valore probatorio. Due contatti telefonici che Racalbuto avrebbe avuto, secondo il pm: il cellulare avrebbe agganciato la sera della partita la cella vicina a casa sua, a Gallarate. Ebbene, noi oggi produciamo un documento dal quale si evince che in entrambe le occasioni l’arbitro ha dormito in albergo la sera stessa e non è tornato a casa! Tra i testi ascoltati, c’è stato Coppola, il quale ci ha detto di essersi presentato dai carabinieri, invitato dall’appello di Borrelli, e di aver detto agli stessi di dover raccontare qualcosa sull’Inter, ma che i carabinieri non ne hanno voluto sapere e che interessava solo la Juventus. Il che ci dice tutto sul modo in cui si sono svolte le indagini.\r\nNon vi è stato un solo teste che abbia confermato gli assunti dell’accusa. Abbiamo sentito riferimenti all’abbreviato, ma questi riferimenti sono errati in quanto diverso è il rito. Qui abbiamo sentito più di 100 testi e tutti, nessuno escluso, hanno detto che non vi era nulla che potesse far pensare loro all’esistenza di un’associazione finalizzata alla frode sportiva. Nucini ci ha detto cose inenarrabili! Ancora non ho capito la sua presenza qui in aula, se come teste o in altre vesti! Di Laroni ci ha detto che il telefono di Racalbuto non era attenzionato. Ciò è vero solo all’inizio delle indagini. Vi sono numerose telefonate che il pm non ha mai valutato, come ammesso da Beatrice qualche mese fa”.\r\n\r\nContinua a leggere a pagina 5 (per muoverti tra le pagine clicca sui numeri, al di sotto dei post correlati)\r\n\r\n\r\nAmmonizioni dolose. \r\n”Ammonizioni dolose di Pisano e Contini, per non farli giocare con la Juventus. Mi sono andato a vedere chi erano questi due: erano due giocatori di riserva del Parma. A tutti gli arbitri ho chiesto se conoscevano, prima di andare ad arbitrare, chi erano i diffidati prima della gara. Tutti hanno detto di no. Mi permetta di fare una digressione. Su un campo di calcio ci possono andare 17 campi di basket e c’è un solo arbitro, mentre nel basket ce ne sono 2 o 3. Come si può immaginare che un arbitro, nella concitazione di un incontro, possa ammonire un giocatore vedendo da lontano chi è.\r\nCagliari–Juventus. Si dice che Racalbuto avrebbe aiutato la Juventus che aveva bisogno di un pareggio. Ricordo a me stesso che tutte le telefonate che voi avete di Racalbuto sono per la stragrande maggioranza fatte ai suoi referenti Pairetto e Bergamo. Ve ne leggo una, poi dopo vi dico la virtuale. ‘Hai visto ieri?’ ‘Sì, ho visto purtroppo, il gol è in fuorigioco, ma che ci vuoi fare, poi ti dico la mia sensazione’ dice Pairetto. ‘Hai ragione, ma quello mi ha messo in difficoltà, è stato Abeijon che mi ha rotto i coglioni dall’inizio, tanto che Zola mi ha detto che fa così anche in allenamento’. Qual era la telefonata virtuale? ‘Salvatore, ma perché hai solo ammonito Abeijon? Quale migliore occasione per buttarlo fuori?’\r\n\r\nRicordarti che devi morire.\r\n“L’accusa ci ha detto che dall’inizio del campionato vi era l’accordo che la Juventus doveva vincere lo scudetto. Ebbene, a che doveva servire la scheda svizzera? A ricordare ogni cinque minuti questa cosa? Tipo “Ricordati che devi morire”?\r\nRoma-Juventus. Ci hanno detto che era una partita sentita, ad alto rischio. Era il primo anno che Capello allenava la Juventus, la partita finisce 2 a 1 per la Juventus con recriminazioni da parte della Roma, per un gol in fuorigioco. Dopo quella gara Racalbuto sta fermo 8 gare, perdendo circa 40.000 euro. Continuo a chiedermi: qual è l’utile di Racalbuto di far parte dell’associazione se non è nemmeno tutelato? Su questa gara ci sono telefonate che la Procura non ha ritenuto di inserire. Ci sono telefonate prima, durante e dopo la gara, sì anche durante! La prima del 4 marzo tra De Santis e Racalbuto. De Santis dice di stare tranquillo. La seconda è tra Bergamo e Racalbuto. Bergamo si assicura che sia tutto a posto e Racalbuto dice che la farà alla grande; Bergamo dice di essere tranquillo per questo, che ha difeso il sorteggio anche se non è internazionale. Racalbuto: ‘Ho una grande determinazione’. Bergamo: ‘E’ una partita che ti meriti, e di stare tranquillo anche perché ci sono il top degli assistenti’. Alla fine del primo tempo, con la Juve in vantaggio per 2 a 1, Racalbuto dallo spogliatoio chiama con il telefonino De Santis, che sta vedendo la gara in tv. De Santis dice che forse ci poteva stare un’ammonizione a Del Piero, ma Racalbuto vuole sapere se c’era il rigore. De Santis non sta lì a tranquillizzarlo e a dirgli che si sta raggiungendo l’obiettivo, ma gli conferma che il rigore era dubbio. A fine gara c’è ancora una telefonata tra i due e De Santis dice a Racalbuto che c’era il fuorigioco di Ibrahimovic sul primo gol di Cannavaro, di cui nessuno si era accorto in campo. Ma la telefonata più importante è quella tra Racalbuto, che è già in albergo, e Bergamo. Bergamo dice che si sono episodi non causati da lui che lo penalizzano. Tutto nasce dal primo gol di Cannavaro perché Ibrahimovic è in fuorigioco. Bergamo dice di capire che Racalbuto ha fatto il possibile per tenere la gara, perché ha fischiato 70 falli, e che la sua prestazione è stata ottima.\r\nBergamo dice ancora che purtroppo hanno sbagliato gli assistenti, ha sbagliato Piscacreta che è il n° 1. Queste sono le famose telefonate fatte e che sono state scartate dagli investigatori. Se uno froda, non fa queste telefonate. Vi è poi una interecettazione ambientale attribuita a Moggi che mentre parla al telefono risponde ad un’altra telefonata attribuita a Racalbuto. Anche se fosse, cosa dice Moggi al suo interlocutore? Dice: “Vai a fare la partita con tranquillità, non farti condizionare da nessuno”… (si parla di Reggina – Brescia che finirà 3 a 1 per il Brescia… e gli amici della Reggina?).\r\nNel campionato 2004-2005 Racalbuto ha arbitrato 16 partite a causa dei turni di sospensione. La media degli altri è 24-25 partite. Mi avvio alla conclusione ma mi permetterete di fare un ringraziamento ai periti trascrittori che hanno fatto un lavoro egregio trascrivendo centinaia di telefonate.\r\nChiedo l’assoluzione dell’imputato Racalbuto perché il fatto non sussiste e perché non costituisce reato”.\r\n\r\nL’udienza termina.\r\nLa settimana prossima, martedì 27, ci sarà l’arringa di Prioreschi (legale Moggi) che, però, ci informerà anche sulla situazione della Morescanti (legale De Santis), ricordando che lui è sostituto processuale, quindi si deve tenere pronto.\r\n\r\nCredits: Tuttosport e Ju29r0

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Pubblicato da
Alberto Zamboni