Calciopoli, udienza del 20-09-2011: i legali di Mazzini alla carica dei Pm e di Auricchio
\r\n\r\n”E veniamo alla prova dell’alterazione. Per questa partita sono stati sentiti sia gli assistenti di Dondarini sia il quarto uomo. Tutti dicono che l’arbitraggio è stato fatto secondo le regole. Quindi o non vi è reato o anch’essi ne partecipano. Anche su Lecce-Parma si è detto di tutto. la cosa più importante è che questa non era la partita decisiva in quanto ve n’erano ben otto il cui risultato era influente ai fini della salvezza della Fiorentina. Rispetto sia alla designazione sia alla possibilità di alterare il risultato non vi è alcuna intercettazione in merito! Ritengo che le operazioni di salvataggio della Fiorentina e della Lazio non esistano, ma siano state solo descritte dai pm in quanto era più comodo sostenere la loro accusa.\r\nPer questo chiedo anche io l’assoluzione di Mazzini perché il fatto non sussiste”.\r\n\r\nIl giudice Casoria decide e comunica che si andrà avanti ad oltranza.\r\n\r\nAvv. Mungiello (difesa Racalbuto)\r\n”È la prima volta che mi trovo ad affrontare un’associazione nella quale non vi è stata alcuna dazione di denaro. Manca la causale. Perché uno dovrebbe associarsi ad un’associazione del genere? Racalbuto non era internazionale, era al terzo anno di deroga. Da parte di Racalbuto non vi è alcun dato oggettivo per farlo. Non ha percepito denaro, non ha avuto progresso di carriera, neanche una concessionaria FIAT! A Racalbuto viene contestato il possesso delle schede svizzere, ma alle stesse non può essere attribuito alcun valore probatorio. Due contatti telefonici che Racalbuto avrebbe avuto, secondo il pm: il cellulare avrebbe agganciato la sera della partita la cella vicina a casa sua, a Gallarate. Ebbene, noi oggi produciamo un documento dal quale si evince che in entrambe le occasioni l’arbitro ha dormito in albergo la sera stessa e non è tornato a casa! Tra i testi ascoltati, c’è stato Coppola, il quale ci ha detto di essersi presentato dai carabinieri, invitato dall’appello di Borrelli, e di aver detto agli stessi di dover raccontare qualcosa sull’Inter, ma che i carabinieri non ne hanno voluto sapere e che interessava solo la Juventus. Il che ci dice tutto sul modo in cui si sono svolte le indagini.\r\nNon vi è stato un solo teste che abbia confermato gli assunti dell’accusa. Abbiamo sentito riferimenti all’abbreviato, ma questi riferimenti sono errati in quanto diverso è il rito. Qui abbiamo sentito più di 100 testi e tutti, nessuno escluso, hanno detto che non vi era nulla che potesse far pensare loro all’esistenza di un’associazione finalizzata alla frode sportiva. Nucini ci ha detto cose inenarrabili! Ancora non ho capito la sua presenza qui in aula, se come teste o in altre vesti! Di Laroni ci ha detto che il telefono di Racalbuto non era attenzionato. Ciò è vero solo all’inizio delle indagini. Vi sono numerose telefonate che il pm non ha mai valutato, come ammesso da Beatrice qualche mese fa”.\r\n\r\nContinua a leggere a pagina 5 (per muoverti tra le pagine clicca sui numeri, al di sotto dei post correlati)\r\n