Calciopoli: Tavecchio fa partire la richiesta danni contro la Juve

Calciopoli: Tavecchio rompe gli indugi e porta la Juve in tribunale. Lo scrive oggi ‘La Gazzetta dello Sport’ nella rubrica ‘Palazzo di vetro’ di Ruggiero Palombo: da sempre molto vicino alle vicende della Figc, il giornalista della rosea puntualizza che ancora non vi sia niente di ufficiale, ma la decisione sarebbe già stata presa. Nessuna conclusione amichevole tra la Federcalcio e la Juventus: Carlo Tavecchio ha deciso di chiedere i danni alla Signora, che a sua volta nel 2011 aveva presentato al Tar un ricorso con una richiesta danni da 443 milioni di euro.\r\n\r\nSecondo Palombo, le motivazioni della sentenza della Cassazione conferma elementi inequivocabili a carico non solo di Luciano Moggi, il cui processo si è concluso con la prescrizione, ma anche a carico della società della Juventus, che dunque per la Figc non aveva alcun titolo a chiedere i danni. Anzi, sarebbe stata la Juventus a danneggiare il movimento calcio italiano. Ad indispettire ulteriormente Tavecchio, sarebbe stata la lettera agli azionisti inviata dal presidente Agnelli nelle scorse ore: nella missiva, il numero uno bianconero non solo fa il punto della situazione all’interno della Juventus, ma auspica una rivoluzione del calcio italiano. Insomma, dopo questa, il presidente federale ha detto basta e ora i legali del calcio italiano sono già al lavoro per presentare il conto ad Agnelli.\r\n\r\nOgnuno si faccia l’idea che vuole, di certo è che 9 anni di sentenze hanno smontato parecchi dei capisaldi di Calciopoli: a livello sportivo pesa come un macigno la prescrizione dell’illecito dell’Inter, a livello penale la conferma nelle sentenze che i rapporti con il mondo arbitrale non erano “esclusivi”, che nessun campionato è stato alterato, nessun sorteggio arbitrale taroccato e che alla fine un solo arbitro è stato condannato. L’idea che ci siamo fatti noi, è che qualcuno abbia voluto portare il processo in prescrizione perché i capisaldi dell’accusa sono stati smontati pezzo per pezzo durante i dibattimenti: non si spiegherebbe altrimenti la ricusazione della giudice Casoria effettuata dai Pm (solitamente è l’imputato a chiedere di cambiare giudice!) e che ha fatto perdere del tempo prezioso (circa un anno) per evitare la prescrizione.