Calciopoli, Ravezzani: “Moggi e Giraudo non avevano speranze”

Anche Fabio Ravezzani si esprime su Calciopoli. Con l’inchiesta di Report l’argomento è tornato in auge e il direttore di Telelombardia rivela un retroscena che riguarda il processo e i due principali accusati, Moggi e Giraudo.

Calciopoli è diventato l’argomento del giorno. L’inchiesta della trasmissione di Rai Tre Report che lunedì sera proporrà un approfondimento sull’inchiesta dopo che Luciano Moggi ha consegnato una chiavetta usb piena di documenti inediti ha riacceso i riflettori sullo scandalo del 2006. E con l’argomento di nuovo in tendenza spuntano altri retroscena, che in realtà erano facilmente intuibili ma senza mai una conferma diretta. Come quella che propone Fabio Ravezzani su Moggi e Giraudo.

Ravezzani su Calciopoli: “Metà famiglia Agnelli contro Moggi e Giraudo. Inchiesta piena di omissioni”

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(Photo credit should read GIULIO PISCITELLI/AFP via Getty Images)

Fabio Ravezzani si esprime così su Twitter in merito all’inchiesta Calciopoli. Il direttore di Telelombardia pone l’attenzione su un aspetto: “Che l’inchiesta Calciopoli sia stata strana, piena di omissioni, intercettazioni nascoste e foto inquinate (vedi sorteggi arbitri) si sapeva da tempo. Il fatto più grave però restano stesse intercettazioni passate ad arte giorno dopo giorno a tutti i giornali per creare clamore”.

E poi in particolare sui due principali accusati dell’estate 2006: “Molti anni fa, un personaggio direttamente coinvolto in Calciopoli mi disse: Moggi e Giraudo avevano contro metà della famiglia Agnelli che voleva farli fuori, più Tronchetti e Berlusconi che vedevano la Juve vincere ai loro danni. Non avevano nessuna speranza in quell’inchiesta”. Calciopoli scoppiò poco dopo che passarono a miglior vita sia Gianni che Umberto Agnelli e in quell’estate John Elkann non spese molte parole per difendere la Juve.