Maurilio Prioreschi, avvocato che ha difeso Luciano Moggi nel processo penale di Napoli su Calciopoli, torna a parlare dalle colonne di ‘Tuttosport’: da ore ormai si discute dell’opportunità da parte della Juventus di sbandierare ai quattro venti i 31 scudetti: “E la Juventus ha fatto bene a festeggiare con il numero 31 – replica il legale – E non solo perché gli scudetti sono quelli vinti sul campo e le feste del 2005 e del 2006 nessuno potrà mai cancellarle dai cuori dei tifosi, ma anche perché lo dice una sentenza del giudice Casoria, dove si legge che la stagione presa in esame dalle famigerate indagini è regolare. Punto”. Già, ma al sentimento popolare questa cosa non va proprio giù, così come non va giù alla Figc: “non è stato alterato alcun risultato e la classifica finale è regolare”, recita la sentenza, cosa c’è da capire?\r\n\r\n“Hanno indagato un solo campionato e alla fine – prosegue Prioreschi a ‘Tuttosport ‘ -, nonostante una condanna per altro piuttosto controversa, il giudice ha scritto che non risultano evidenze di alterazione di quel campionato. Potrebbe bastare questo per contare trentuno scudetti, ma chi ha tempo potrebbe leggere il libro (scritto appunto da Maurilio Prioreschi, ndr) e scoprire la fragilità di un’inchiesta in cui sono saltate fuori le intercettazioni occultate, il video del sorteggio sparito, le indagini condotte in modo, diciamo, poco convenzionale. E, infine, tre sentenze che si contraddicono fra di loro: De Gregorio, nel primo grado dell’abbreviato, condanna tutti per il sorteggio truccato che la Casoria, nel primo grado dell’ordinario, dice essere regolare. Lei invece condanna per dei contatti sulle sim svizzere, che invece Stanziola nel secondo grado dell’abbreviato non ritiene sufficienti per condannare gli arbitri. Verrebbe da dire: mettetevi d’accordo! Ma la verità è che non si può, perché in questa vicenda non esiste un reato preciso, circoscritto, facilmente individuabile e soprattutto provabile in sede di processo. Così ognuno tira la materia dove gli pare. Pensate che per presentare il mio libro vado in giro per l’Italia. Non solo Juve Club, dove in teoria uno gioca in casa, ma anche in Lions Club o Rotary, come dire… campo neutro. Il mio intervento racconta la storia del processo e vedo tifosi di tutte le squadre che si scandalizzano e mi chiedono: ma davvero hanno fatto questo? Davvero hanno fatto sparire delle intercettazioni? Davvero hanno indagato così a senso unico? Chi ha voglia di vedere la vicenda senza paraocchi, scopre delle cose pazzesche”.\r\n\r\nIntanto, Prioreschi prepara l’appello a Napoli e anticipa risvolti clamorosi: “L’ascolto delle telefonate occultate non è mai finito, potremo ascoltarne ancora delle belle…”. Il tutto mentre la Juventus attende ancora risposte dal Tar e dalla Corte dei Conti. Calciopoli, piaccia o non piaccia, non finirà mai, fino a quando non si avrà veramente giustizia.