Calciopoli, Moggi: “Mi difendevo dallo spionaggio Telecom – Inter”

Luciano Moggi ha rilasciato oggi a Napoli dichiarazioni spontanee nel corso del Processo d’Appello di Calciopoli

The former general-manager of the JuventLuciano Moggi ha rilasciato dichiarazioni spontanee oggi a Napoli, dove si sta tenendo presso la Corte d’Appello di Napoli il secondo grado del giudizio su Calciopoli. “Da parte mia ci possono essere stati atteggiamenti criticabili sotto il profilo etico ma che non hanno mai sconfinato nell’illecito”, ha esordito l’ex direttore generale della Juventus. Non sono mancate da parte di Moggi, dure critiche a chi ha confezionato le indagini parlando di “intercettazioni monche, tagliate ad uso dell’accusa”.\r\n\r\n”Non mi sono mai intromesso nelle designazioni, né alterato arbitraggi”, ha continuato l’ex dirigente bianconero, che poi ha così spiegato l’utilizzo di schede telefoniche straniere: “Avevamo preso il calciatore Stankovic – ha evidenziato – due mesi dopo il suo procuratore è sparito e ce lo siamo ritrovato all’Inter”. Insomma, qualcuno sfruttava Telecom per spiare Moggi e le sue mosse di mercato, chi sarà mai stato?\r\n\r\nMa non si ferma qui, perché Lucianone ne ha anche per Pierluigi Collina, a suo dire arbitro molto vicino al Milan:\r\n

“Collina passava per essere un arbitro sopra le parti, salvo poi allenarsi sul campo del Milan ed essere sponsorizzato a fine carriera dalla stessa azienda automobilistica sponsor del Milan. Sul mio conto – ha concluso Moggi – sono state raccontate tante favole come quella del sequestro all’arbitro Paparesta che non c’è mai stato e che è stato costruito solo su una battuta”.

\r\nPer quel che riguarda la sentenza d’appello, intanto c’è stato un altro slittamento: dal 10 dicembre si passa al 17 per un sopraggiunto impedimento di uno dei componenti della Corte.\r\n\r\nFoto Getty Images – Tutti i diritti riservati