Calciopoli: l’udienza nullavalente
Mancano ormai poche ore alla prossima (l’ennesima) udienza del Processo noto ai più come Calciopoli. Una farsa che nessuno al mondo ci invidia e che vedrà di nuovo protagonista l’arbitro De Santis. Dopo aver più volte evidenziato di essere stato pedinato sistematicamente e aver dimostrato di non aver mai fatto parte della cupola, l’ex fischietto ha in mano un documento che ridicolizzerà (non c’è termine migliore) per l’ennesima volta il colonnello Auricchio, divenuto ormai il protagonista assoluto di molte barzellette nostrane. \r\nSi vuole proprio infierire su questo personaggio, che ormai a Napoli è come un ectoplasma, viene sempre citato ma è meglio che non ci sia, almeno per chi ha formulato quelle fantomatiche accuse associative del 2006. Non è stato neanche attento alle date, agli orari in cui piazzava nei suoi dossier i presunti contatti truffaldini. Direte voi, ma se questo ha taroccato i tabellini delle partite, cos’altro ci si doveva aspettare?\r\nNiente di buono, mi sembra ovvio, ma che almeno si parasse il sederino qualora un processo serio, come quello che si sta svolgendo, gli avesse mosso un minimo di interrogazione.\r\nVengono fuori altre intercettazioni, con Collina che scagiona ancora una volta la Vecchia Signora spogliata della sua dignità nel 2004 da qualsiasi accusa, anzi evidenzia a quali torti è andata incontro la fidanzata d’Italia, quasi fosse una vecchia sgualdrina, senza alcuno straccio di difesa da parte delle istituzioni. Le stesse istituzioni che oggi accolgono con un sorriso il 4-4-4 di Facchetti, il “metti Collina” e tutti gli altri dettagli pleonastici di ‘sto processo nato morto.\r\nQuesto sì, che si poteva chiudere in 20 giorni, neanche, in 20 ore. Sarebbero bastati da soli 10 minuti di Baldini in aula per chiudere tutto, invece nel Bel Paese, pur di salvare le apparenze si finge di dover scavare ancora per poter trovare l’isola che non c’è. La Casoria non ne può più, fosse per lei il processo sarebbe finito almeno 6 mesi fa. La FIGC, invece, potrebbe andare avanti per anni e anni ancora… \r\nTra poco assisteremo al passaggio di altri cadaveri in quel di Napoli e la sponda del fiume è sempre più gremita di tifosi bianconeri: sì, l’urlo di gioia al “levar dello scudo di cartone” sarà fragoroso, ma il cuore batte forte per i tricolori 28 e 29 che sono ancora luminescenti sul cielo di Torino. Dove una stella ricorda ai tifosi bianconeri uno striscione, esposto qualche anno fa in un match casalingo contro il Real Madrid (io c’ero!), più forte di qualsiasi farsa, più tenace di qualsiasi frase tagliente del pennivendolo di turno e che è l’emblema della fede bianconera: “Sei nell’anima immensa e unica. Juventus!”.\r\n\r\n\r\nDi Mirko Nicolino