E’ ripartito il processo di Napoli e nell’aula 216 sono in corso una serie di interrogatori determinanti: convocati dalle difese, sono presenti tra gli altri il Presidente della FIGC, Giancarlo Abete, l’ex designatore Pierluigi Collina e l’ex DS giallorosso Franco Baldini. Ecco un resoconto di quanto è avvenuto oggi:\r\n\r\nL’udienza è tolta e aggiornata al 12 ottobre\r\n\r\n16.00 IL RIBALTONE? SOLO UNO SCHERZO\r\nSull’amicizia tra Messina e Juventus, Baldini dichiara: “Il Messina, acquistando questi giocatori a quel valore, cercasse di ingraziarsi Moggi e attraverso lui il settore arbitrale che in qualche modo controllava”. L’Avv. Trofino fa notare che i giocatori erano in prestito! “Se il trasferimento è avvenuto in mero e puro prestito e non con riscatto obbligatorio, non ho altro da dire se non che mi sono sbagliato”, chiede scusa Baldini.\r\nL’Avv. Prioreschi, chiede a Baldini della famosa telefonata con Innocenzo Mazzini e del famoso ribaltone. La risposta di Baldini: “Se oltre a riferire la telefonata potete fare ascoltare l’audio non riuscirete a capire chi di noi due scherzava di più. Non c’era nulla di serio”.\r\n\r\n15.30 BALDINI IN DIFFICOLTA’\r\nL’Avv. Prioreschi Legge il verbale dell’udienza Gea in cui Baldini dice di non avere mai visto Auricchio. Come mai?\r\n“In quel momento ero concentrato sullo sviluppo del caso fideiussioni, comnque confermo la realtà è che io l’ho incontrato”, dice Baldini.\r\n\r\n15.20 BALDINI: “AURICCHIO MI CHIEDE DI DEPORRE”\r\nL’Avv. Prioreschi chiede a Baldini se conoscesse il maggiore Auricchio?\r\n“Certo. Nell’estate del 2003, quando i carabinieri indagavano sull’iscrizione della Roma al campionato, i carabinieri indagavano e io, come consilente sportivo, non avevo cognizione di causa, ma non essendoci il direttore generale e, stando male il presidente Sensi, la Roma fece una conferenza stampa mandando me. Alla fine della conferenza stampa conobbi Auricchio e nel pomeriggio sono andato a fare una denuncia contro ignoti nella caserma.\r\nNel marzo del 2005, quando ormai il mio rapporto con la Roma era logorato, avendo come ultima chance di dire la mia su quello che avevo visto in quegli anni, ho cercato di farlo ancora in carica e, quindi, prima di dimettermi feci le dichiarazioni televisve che sono agli atti. Auricchio mi chiese se avessi voluto mettere per iscritto le denunce che avevo fatto. Io dissi che non avevo grandi cose da riferire, se non qualche minaccia personale e dissi che non sapevo su che cosa basarmi per fare una deposizione. Qualche tempo dopo me l’ha richiesto ed io accettai”. A quel punto l’avv. Prioreschi chiede a Baldini: “Come mai “quando io l’ho interrogata nel processo GEA mi ha detto di non averlo mai visto?”\r\n\r\n15.00 RIPRESA DOPO UNA PICCOLA PAUSA\r\nTra poco tocca a Franco Baldini. Intanto il giornalista Nozzoli conferma: “Sorteggi regolari? A quelli a cui ho assistito io sì. Il sorteggio funzionava così: Pairetto estraeva da un’urna le palline contenenti le partite e leggeva la partita, poi il giornalista estraeva una pallina per volta, la dava a Bergamo che leggeva il nome dell’arbitro.”\r\n\r\n14.35 DEPONE RICCARDO BIANCHI GIORNALISTA DELLA ‘PROVINCIA DI COMO’\r\n“Arrivai in aula, tra l’altro il mio sorteggio venne anche filmato dai carabinieri. Pairetto estrasse le palline con le partite e io estraevo gli arbitri. Ricordo molto la tensione che c’era a Coverciano, erano le ultime giornate, poi c’era Lazio-Roma. Mi ricordo Bergamo che era teso e la prima che estrassi era Collina e lui mi disse: “complimenti si vede che eri un ex arbitro…”\r\n“Le palline? Erano sfere di ferro molto vecchie, forse non tutte esattamente gialle uguali ma se non sai che c’è dentro… Non ebbi nessun suggerimento da parte dei designatori, se così fosse stato il giorno dopo avrei fatto lo scoop della vita e sarei diventato famoso”. Quindi si può dire che il sorteggio era regolarissimo? “Assolutamente si!”\r\n\r\n14.20 ECCO TOMBOLINI, MA DI PRESSIONI NEANCHE L’OMBRA\r\n“Pressioni da Bergamo per arbitrare in un certo modo? No – la secca risposta dell’ex arbitro -. Se Pairetto mi chiese mai di arbitrare in maniera di favorire o sfavorire una squadra? No, mai”.\r\n\r\n14.18 IL GOL/NON GOL DI CANNAVARO\r\n L’avvocato Prioreschi chiede a Collina spiegazioni su Fiorentina-Juventus 3-3 del 2005: “C’è stato un episodio di gol/non-gol di Cannavaro?\r\nCollina risponde: Sì, l’assistente disse che il pallone non era entrato e feci proseguire il gioco. Ricordo che l’allenatore della Juve mi disse che il pallone era entrato di un metro… Ricordo che dopo la gara riguardai l’episodio e ancora oggi non so se fosse entrato o meno. E’ uno degli episodi che uno valuta diversamente a seconda di come lo guarda”. \r\n\r\n13.53 COLLINA E GLI ALTRI ARBITRI INTERROGATI: “MAI RICEVUTE PRESSIONI”\r\n L’ex arbitro e designatore ha affermato durante l’interrogatorio: “Mai ricevuto pressioni da Bergamo e Pairetto per agevolare la Fiorentina”. Anche gli altri fischietti interrogati hanno sottolineato di non aver ricevuto alcun tipo di pressione.\r\n\r\n13.35 COLLINA: “SIENA-MILAN, NON È STATA PILOTATA”\r\n La difesa di Pairetto chiede a Collina se sia stato in qualche modo pilotato il risultato di Siena-Milan, arbitrata da lui nel 2005 e finita 2-1. “No – risponde Collina – altrimenti avrei denunciato la cosa. L’atteggiamento di Pairetto era improntato a dare consigli per ottenere il meglio dagli arbitri” \r\n\r\n 12.34 COLLINA E NARDUCCI \r\nOra tocca all’ex designatore arbitrale Pierluigi Collina. Intanto è entrato in Aula anche il pm Narducci.\r\n\r\n 12.14 IL GIORNALISTA FULVIO BIANCHI DI REPUBBLICA SUI SORTEGGI \r\n A parlare è il giornalista di Repubblica Fulvio Bianchi che, in aula, conferma la regolarità delle designazioni arbitrali nella stagione 2004/05, ricordando l’episodio che lo vide protagonista. “Sorteggiai Racalbuto per Roma-Juventus del marzo 2005. E’ vero che arbitrò male ma l’estrazione fu estremamente corretta e regolare. Non c’erano segni sulle palline ne erano calde o fredde e tengo a precisare che non ci fu alcuna pressione, altrimenti avrei immediatamente denunciato il tutto al notaio li presente. Per assistere ai sorteggi non serviva nessun accredito e potevano entrare tutti. C’erano anche altri colleghi delle agenzie di stampa, che erano subito pronti per il lancio della notizia”. \r\n\r\n11.58 ABETE SPIEGA TELEFONATE CON MAZZINI\r\nAbete ha parlato delle telefonate tra lui e Mazzini dopo il mani di Zauri: “Non avevo interesse specifico per la Fiorentina, io riconosciuto come trasparente e trasversale. Amico di Della Valle? Sono amico di tanti presidenti”. \r\n\r\n11.13 MA LA CUPOLA DOV’E’?\r\nL’avvocato Prioreschi osserva che secondo l’accusa Abete venne defenestrato dalla cosiddetta cupola.\r\n\r\n11.05 LA DIFESA DI MOGGI INCALZA ABETE\r\nPrioreschi, legale di Moggi, incalza Abete e gli chiede come mai si arrivò alla nomina di Carraro al vertice della Federcalcio, ricordandogli che all’epoca era candidato e poi si ritirò dalla corsa. Abete replica: “eravamo al rinnovo quadriennale che avviene di solito dopo i mondiali. Dissi a Carraro che volevo candidarmi. In quell’anno, nel 2004, c’era una norma che prevedeva la clausola di massimo consenso, ovvero sarebbe servito un terzo dei voti di tutte le componenti, perciò non sarebbe bastato neanche il 93% dei voti per essere eletti, mancando il terzo di una delle componenti. Alla luce di questa situazione, c’erano solo due sbocchi: il confronto elettorale, che però non avrebbe ad eleggere nessuno, oppure, un accordo tra le varie componenti, che dava luogo alla cosiddetta staffetta. Questa era la soluzione obbligata, per scongiurare il commissariamento. L’accordo venne firmato da tutte le componenti. Ci furono fu un incontro a Milano in cui Carraro significò l’accordo che era stato raggiunto e fu stilato il documento”.\r\n\r\n10.55 LA CARRIERA DI ABETE\r\nAbete “ricostruisce” sue cariche in Figc, a partire dal suo primo incarico, nel 1988: presidente del Settore Tecnico fino al 1990, poi presidente della Lega di C fino al 1997, quindi vicepresidente della Federazione fino al 2000, ruolo ricoperto nuovamente nel 2001, fino al commissariamento nel maggio 2006. Ancora capo delegazione ai Mondiali 2006, poi una delega amministrativa fino al luglio 2006 e infine presidente federale dall’aprile del 2007.\r\n\r\n10.45 PRIME SCHERMAGLIE\r\nSchermaglie sull’illegibilità dei brogliacci tra pm e la difesa di Pairetto. Poi la difesa di Moggi chiede l’acquisizione di altre 160 telefonate. Il pm si oppone e il giudice deciderà il 12 ottobre.La parola al presidente FIGC Abete, primo teste.\r\n\r\n10.31 INIZIATA UDIENZA\r\nPartita l’udienza. Il pm presente è solo Capuano, al momento non è presente Narducci.\r\n\r\n(Credits: ‘Tuttosport’ e ‘Tuttojuve’)