E’ stato Alex Del Piero il protagonista dell’odierna udienza del Procoesso di Napoli. il capitano bianconero, fresco di record, si è presentato in aula alle 9.50 e ha risposto alle domande dell’avvocato di De Santis, Gallinelli, oltre che del legale rappresentante della Juventus, Vitiello. Oltre ad Alex, sono stati ascoltati anche il portiere della Fiorentina Frey, Domizzi, Gamberini, l’arbitro Tagliavento e Angelo Di Livio. Ancora una volta nessun punto a favore dell’accusa, quindi come al solito non troveremo menzione delle testimonianze di oggi sui principali media. Ecco gli spunti salienti.\r\n\r\nDEL PIERO: SCUDETTI MERITATI E NESSUN FAVORITISMO\r\n“Ho vinto 17 trofei, secondo altri 15” esordisce Del Piero. L’avvocato Gallinelli, legale di De Sanctis chiede: “Ricorda di aver segnato un gol in Lecce-Juventus il 14 novembre 2004?”. Del Piero: “Sì, mi ricordo. Le condizioni del campo erano difficili. L’arbitro era De Sanctis. Mi sembra che avesse fatto un sopralluogo perchè prima della gara ricordo che abbiamo parlato delle condizioni del campo con lui. Per me c’erano le condizioni per giocare. Prima della gara io e il capitano del Lecce abbiamo parlato con l’arbitro. L’atteggiamento generale dall’inizio della gara era di giocarla. La nostra squadra era costruita per essere forte sotto tutti gli aspetti, ma quello tecnico era molto presente, il campo in quelle condizioni non era l’ideale per noi”.\r\n“Ricordo una partita con l’Inter nel 2004-2005 che portò alla squalifica di Ibrahimovic per un fallo su Cordoba. Ibra era diffidato, ma fu fermato grazie alla prova tv e questo non gli fece giocare la partita decisiva con il Milan. Sì, De Sanctis non vide quel fallo e non mostrò il rosso a Ibra. Ma questo ci costò carissimo, perché senza prova tv avrebbe giocato la sfida scudetto contro il Milan”.\r\n“Da quando gioco tutti gli scudetti che ho visto vincere sono stati meritati. Sia i nostri che quelli delle altre sqaudre”.\r\n”Nella mia carriera ho regalato la mia maglietta, molto richiesta, un po’ a tutti. Palermo – Juve del gennaio 2005? Perdemmo 1 a 0. Non mi ricordo se arbitrò De Santis, ma mi pare di ricordare qualche protesta per un episodio su Zambrotta. Parma – Juve del 6 gennaio 2005? Mi ricordo proteste per un fallo di mano, ma non mi ricordo quale fu il risultato finale della partita” .\r\nIntorno alle 11.15 il capitano bianconero ha lasciato l’aula per volare subito a Torino e riprendere gi allenamenti.\r\n\r\n
\r\n\r\nARBITRO TAGLIAVENTO: MAI RICEVUTO PRESSIONI\r\n”Essere in aula di tribunale non ti fa trovare a tuo agio. Ma certo è più facile arbitrare un derby, per un arbitro, che essere qui. Cagliari-Inter? Non possiamo rilasciare dichiarazioni, non sono autorizzato“.\r\n\r\nFREY: IN LECCE-PARMA QUELLO STRANO ERA ZEMAN\r\n”Quella gara fu strana per il fatto che Zeman nel secondo tempo si mise dietro la panchina, girato di spalle guardando gli spalti, non la gara. Era una cosa molto strana. I fischi del pubblico? Sì, c’erano ma non so se era per l’atteggiamento del Lecce“.\r\n\r\nDOMIZZI: NULLA DI STRANO DA SEGNALARE \r\n“Non ricordo proteste particolari, perdemmo 3-0 e retrocedemmo, ma senza episodi particolari”.\r\n\r\nDI LIVIO E IL MANI DI ZAURI\r\n”Ci fu un tiro di Jorgensen respinto da Zauri sulla linea con un braccio, rimanemmo sorpresi perché Rosetti non diede il rigore: a me disse che non aveva visto”.\r\n\r\n \r\n\r\nL’arbitro Dondarini si è avvalso della facoltà di non rispondere.\r\n\r\n(Credits: ‘Tuttosport’)\r\n\r\n