Calciopoli, Ibrahimovic e Del Piero chiamati a testimoniare

Giornata proficua per la ripresa del processo Calciopoli: qualche defezione, ma anche presenze doc. I legali di Moggi hanno prodotto altre 160 telefonate: la giudice Casoria si riserva di ammetterne un po’ la prossima udienza del 12. Si lavora alle liste testi: le difese hanno rinunciato a Galliani, probabile che per Tavaroli e Cipriani valgano gli atti processuali di Milano sui pedinamenti a Moggi, resta il punto interrogativo di Moratti. Mentre De Santis prepara una lista testi da finale di Champions: Ibrahimovic, Del Piero, Ledesma, Nesta, Seedorf, Frey; arbitra Tagliavento… Il 12 si riprende con Rosetti e altri.\r\n\r\nABETE – La Figc sfila col presidente Abete che ricorda: «Il Patto della staffetta tra me e Carraro fu condiviso», rispon­dendo a chi ricordava come l’accusa pretendesse una coerci­zione politica del Moggi su quell’elezione. Poi sulle telefonate con Mazzini e l’interessamento per la Fiorentina: «Ho letto da un giornale sportivo (Tuttosport, ndr): le conversazioni ci sono state. La svista colossale sul mani di Zauri in Lazio-Fiorentina ci preoccupava in chiave azzurra. Io legato parti­colarmente alla Fiorentina? No, mi ritengo trasparente e trasversale. E con Della Valle sono amico come con molti al­tri presidenti». Il dg Valentini, ma anche i giornalisti Fulvio e Riccardo Bianchi e Nozzoli sui sorteggi praticamente al­l’unisono: «Sorteggi regolari, mai avuto dubbi. E le palline non erano riconoscibili». Collina (ma anche l’assistente Pa­pi, come Tombolini) parla della gestione di Bergamo e Pai­retto: «Non ho mai subito pressioni per arbitrare in un certo senso. Le avrei denunciate. E fu proprio Bergamo a indicar­mi come suo successore come designatore. Quanto a Meani, mai mi sono sentito condizionato dalla sua amicizia: i proce­dimenti Aia e Figc me lo hanno confermato».