Calciopoli, ecco perché Narducci e Capuano ricusano la Casoria: “Non è serena”
Diciotto fogli rischiano di bloccare il processo di Napoli, ritardarne i tempi e, forse, farlo finire per prescrizione, senza che una vera sentenza venga pronunciata da un giudice. La dichiarazione di ricusazione del giudice Teresa Casoria, depositata mercoledì dai pm Giuseppe Narducci e Stefano Capuano, è una bomba atomica lanciata sul procedimento che dovrebbe sentenziare su Calciopoli. Se i pm, che hanno già ricusato una volta la Casoria, venendo respinti, dovessero riuscire nel loro intento, il processo alla presunta cupola moggiana si fermerebbe in attesa della nomina di un nuovo giudice, che dovrebbe ricominciare quasi tutto da capo e che, quindi, sposterebbe la sentenza ancora più lontano. Il tutto con il rischio che nel frattempo arrivi la prescrizione, per esempio per il reato di frode sportiva che a sua volta farebbe cadere quello di associazione a delinquere. Insomma alla fine Moggi potrebbe essere assolto, ma con il dubbio che accompagna le assoluzioni per prescrizione. Insomma, per usare il gergo calcistico, un pareggio che non soddisferebbe la difesa, sicura di vincere il processo, visto l’andamento del dibattimento, in cui i testimoni (pure quelli che sarebbero dovuti essere a favore dell’accusa) hanno remato a favore degli avvocati. Tant’è che fra di loro c’è sconcerto e uno di loro, Paolo Gallinelli, che a Napoli difende l’ex arbitro Massimo De Santis, spiega: “Sono perplesso per i tempi di questa istanza. Il primo marzo i pm hanno concordato con la Casoria di risentire il 15 i testimoni, Nucini e Facchetti jr, che non si erano presentati, mentre il giorno dopo depositavano un’istanza di ricusazione con richiesta di sospensione immediata dell’attività processuale. Un documento che per la sua complessità non poteva essere preparato in un giorno solo: insomma, il sospetto è che sia una mossa per ritardare un processo che non stava certamente andando bene per loro”.\r\n\r\nLa Casoria, nello specifico, viene accusata di avere “un interesse nel procedimento” di Calciopoli. Questo “interesse” deriva da un procedimento disciplinare a suo carico, nel quale i due pm (Narducci e Capuano) sono chiamati dal Csm come testimoni. Si tratta di una storia che non c’entra nulla con Calciopoli, ma con presunti atteggiamenti scorretti da parte della Casoria. Il procedimento è iniziato il 28 febbraio e la discussione orale è fissata per l’8 aprile. In sostanza la si accusa di essere maleducata o irrispettosa di altri magistrati della stessa sezione di Napoli o di collaboratori dell’ufficio. Nella ricusazione si citano vari episodi in cui la Casoria avrebbe rivolto insulti a colleghi o sottoposti e espresso giudizi molto negativi sul funzionamento della giustizia a Napoli. In questo procedimento Narducci e Capuano sono testimoni e per questo, nella loro ricusazione, sostengono che la Casoria non sarebbe serena nel giudicare i fatti di Calciopoli. “Per la stessa ragione, però, potrebbero astenersi loro”, obietta Gallinelli.\r\n\r\nNarducci, ovviamente, non ci pensa neppure e anzi aveva già pensato di ricusare la Casoria il 21 ottobre 2009, quando aveva accusato la giudice di aver “anticipato un esito assolutorio del dibattimento”. Cioè di aver fatto capire con battute o atteggiamenti di aver già deciso che Moggi e i suoi sodali non erano colpevoli, prima di ascoltare tutti i testimoni. In quel caso la ricusazione non ebbe successo e fu rigettata dalla Corte d’Appello di Napoli il 22 dicembre 2009. Ora si gioca il secondo tempo. La Farsa si arricchisce dunque, di un nuovo capitolo. Viva l’Italia!\r\n\r\n(Credits: ‘Tuttosport’)