Calciopoli: continua la disinformazione (Giulemanidallajuve)

Il lupo perde il pelo ma non il vizio.
La Rai torna a parlare di calciopoli e lo fa a suo modo, con un taglia e cuci degno del miglior sarto. Secondo la Rai, nel processo Napoletano (penale ricordiamo), “Moggi cerca nuovi spunti” , i legali dell’ex direttore “commettono un errore sulla madre di tutte le intercettazioni” (il metti dentro Collina), “i testimoni non sostengono la tesi dell’accusa con un serie di non ricordo” e “unica voce fuori dal coro Baldini” . Scivolano completamente quando parlano di uno “strumento decisivo per la condanna di Antonio Giraudo” facendo riferimento alle schede svizzere “non intercettabili” .
Riassumendo, un imputato che si difende in un processo penale, per la Rai cerca soltanto “spunti”. La telefonata di Facchetti viene proposta solo per dire che la difesa ha commesso un grave”errore” e non per il fatto che anche l’inter, con un suo dirigente, parlava con i designatori (e non solo). Meritevole è anche il risalto dato dall’insulto di Baldini a Moggi.

Dopo quattro anni e mezzo, l’ufficio indagini di Palazzi. è stato costretto a riaprire un’inchiesta, sollecitato dalle circostanze che piano piano sono emerse dalle aule del tribunale di Napoli. I testimoni, oltre i “non ricordo”, hanno ricostruito uno scenario che ha reso ridicole le accuse usate per la condanna nel 2006. La questione delle schede svizzere è davvero divertente per come è stata presentata e mette chiaramente in evidenza quale era lo scopo del servizio: condizionare l’opinione pubblica con informazioni parziali e non corrette. Ed è andata bene! non hanno riproposto il sempreverde Zeman.

Se per la Rai il tempo è fermo al 2006, per qualcun altro è andato avanti. Ospite della trasmissione radiofonica il “Il Bianco e il Nero”, condotta da Massimo Zampini e Antonello Angelini, Paolo Bergamo ha parlato dell’incontro con Palazzi, ben 4 anni e mezzo dopo calciopoli. Vi ripropongo la trascrizione delle parti più interessanti.

“Parlai con l’ufficio indagini..(è tutto verbalizzato fortunatamente) ma non siamo stati creduti in quel momento.. (Bergamo parlò con D’Andrea, sostituto di Borrelli, poi casualmente finito alla Telecom).

L’incontro è avvenuto a Roma (con Palazzi e due suoi collaboratori) che erano già nell’ufficio indagini a suo tempo… E’ uno strano connubio quello di Palazzi (che ora, oltre che inquirente è anche giudicante) che ha con se ex dell’ufficio indagine.. Però al di là delle considerazioni c’è stato un bell’ incontro, durato alcune ore, dove io ho potuto finalmente confermare tutto quello che avevo detto e che era confrontabile con le intercettazione (ufficiali). Quindi, se 4 anni e mezzo fa le cose fossero state fatte con un altro intendo (quindi non di dover condannare in anticipo quelli che sono stati condannati), probabilmente le cose sarebbero andate in maniera diversa…Io come voi sapete non faccio tifo per nessuno ma per quello che è stato tolto gli arbitri..\r\nL’incontro è stato molto molto interessato per quello che io dicevo da parte di Palazzi e dei suoi collaboratori… si è rifatto un punto, si è parlato quasi esclusivamente delle telefonate che coinvolgevano l’Inter. (Moratti e Facchetti). Certamente noi dovevamo tener tenere conto che abbiamo un processo a Napoli.. quindi alcuni aspetti non li abbiamo potuti approfondire per rispetto di quello che a Napoli si sta facendo.

Di tutto abbiamo parlato, c’è stata proprio un’attenzione particolare da parte di Palazzi ..nel voler capire come sono andate le cose.. Io gli ho fatto vedere nuovamente l’elenco dei numeri di telefono che io in quel momento contattavo..perché io oltre che con i suddetti parlavo con tutti… (con l’udinese… Spalletti e Marino a Bologna c’era Cipollini… a Livorno c’era Spinelli … a Genova c’era Preziosi.., …a Palermo c’era Zamparini e Foschi..a Lecce c’era Semeraro.. a Reggio c’era Foti ..…); parlavo con tutti perché tutti mi cercavano e la federazione non ce lo vietata. E ci raccomandava che noi mantenessimo rapporti di cordialità e di apertura con tutta la società…

Le telefonate trascritte son quelle… (dell’Inter)… e qui dovranno lavorare anche gli inquirenti… nel senso che per ora a Napoli sono uscite le telefonate di Moratti e Facchetti, sono state trascritte e trasmesse all’ufficio indagine; ma qui bisogna che lavori sia la procura e anche l’ufficio indagine; che vadano a ricercare le cose di cui parliamo e verificarle..

…Io devo riportare la verità e far luce su cose che sono accadute e che hanno infangato me, chi stava con me e gli arbitri…ma con un obiettivo preciso, quello di riportare la verità… poi quelle che saranno le decisioni degli organi giudicanti è un’altra cosa…io non voglio entrare in questa…è tutto conseguente. Naturalmente se io fossi Moggi e Giraudo… andrei in giro con il mitra e farei un carneficina perché questi sono stati abbandonati così… addirittura non difesi dalla proprio società… in quel momento è avvenuto questo. Riportiamo la verità, riportiamo ai tifosi e chi ha voglia di capire quello che era il momento e come erano fatte le cose in quel momento. Non ci sono illeciti, nessuno si è mai permesso di inficiare la regolarità del campionato e di conseguenza poi le decisioni dovranno essere prese.”

Lo scenario è sconfortante perché sulle reti nazionali, quelle che raggiungono così tanti telespettatori si cerca ancora, con la mala informazione, di confutare la verità. Di acqua sotto i ponti ne è passata tanta, noi sappiamo come informarci e di chi dubitare e la Rai, esattamente come quattro anni fa, rimane non credibile.

(Di Paola Cicconofri per GiulemanidallaJuve.com)

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Pubblicato da
Alberto Zamboni