Ore 11, palazzo della Procura federale in via Po. E’ da qui che, oggi, il pm del pallone Stefano Palazzi riannoderà i fili di Calciopoli, o meglio, di quella parte dello scandalo del calcio «sfuggito» agli inquirenti nell’estate del 2006. Il primo ad essere ascoltato sarà l’allora designatore dei fischietti Paolo Bergamo che, in coppia con Pierluigi Pairetto, era l’uomo delle griglie arbitrali. Bergamo non è più un tesserato della Figc e non lo è dalle ore immediatamente successive allo scoppio di Calciopoli tanto che la giustizia sportiva non ha potuto giudicarlo. Oggi, però, Bergamo è diventato un teste attendibile perché quando ripeterà a Palazzi le cose dette nel giugno di quattro mesi fa, ovvero che tutti lo chiamavano e che con tutti intratteneva rapporti (tutti si intende club e dirigenti di A), le sue parole troveranno riscontro nelle intercettazioni «scoperte» dalla difesa di Moggi lo scorso aprile e già certificate dal perito del tribunale di Napoli.\r\n\r\nQuesta mattina si apre ufficialmente la sfilata di testimoni per l’appendice Calciopoli-bis. Un’appendice che ruoterà molto sulla figura di Moratti, sul compianto Giacinto Facchetti (ai tempi presidente del club) e, quindi, sul futuro dell’Inter. A Bergamo, Palazzi chiederà di entrare nel merito, fra l’altro, delle 41 telefonate che vedono l’ex designatore chiacchierare con i vertici nerazzurri. Fra queste, ci sono colloqui dove Moratti invita Bergamo a passare in sede o dove Facchetti e lo stesso Bergamo parlano a lungo di come dovrebbe esser fatta una griglia arbitrale.\r\nDopo sette mesi e mezzo dall’esposto presentato dalla Juve in Figc per la revoca dello scudetto del 2006 assegnato a tavolino all’Inter, la Procura federale apre gli interrogatori.\r\n\r\nPalazzi dovrà fornire al presidente della Figc Abete e ai suoi consiglieri gli strumenti perché, poi, il governo del calcio possa prendere una decisione. D’attualità resta anche il tema della prescrizione: per lo scudetto non c’è un limite di tempo, per le possibili sanzioni ai singoli e alle società sì. Quale? Il codice di giustizia sportiva vigente all’epoca dei fatti (2004/05) parlava di due anni per le squadre, quattro per i tesserati, ma i legali di Moggi sostengono che se uno ha taciuto per tutto questo lungo periodo mentre altri pagavano per lo stesso tipo di reato, si dovrebbe configurare la reiterazione del fatto.\r\n\r\nBergamo si presenterà all’appuntamento con il grande accusatore di Calciopoli perché lo scandalo mai visto si è improvvisamente allargato coinvolgendo soggetti nemmeno sfiorati nel 2006. Lunga la lista dei prossimi teste, a cominciare dallo stesso presidente dell’Inter. L’intenzione di Palazzi è quella di ascoltare Moratti già in queste ore, prima della pausa per la vacanze di Natale. Qualcuno indica in giovedì il giorno per la testimonianza del patron nerazzurro in un albergo del centro di Milano, ma l’affaire-Benitez potrebbe far slittare l’audizione.\r\n\r\n(di Guglielmo Buccheri per ‘La Stampa’)