Calciopoli: Bergamo tra spie e strette di mano

bergamoCalciopoli non finisce mai. Anzi, lunedì 14 dicembre a Napoli è una data-chiave: la sentenza per Antonio Giraudo e per chi ha chiesto il rito abbreviato. Qualunque sia il verdetto, assoluzione o colpevolezza, ci saranno discussioni e polemiche. Intanto un altro degli imputati eccellenti di Napoli, l’ex designatore Paolo Bergamo ha scritto un libro (“Sono morto una notte di luglio”, Edizioni Erasmo, 14 euro) insieme con Valberto Miliani. E’ la storia della lunga carriera di Bergamo, come arbitro e poi dirigente sportivo: ma è anche la sua verità su quello che è stato, ed è, Calciopoli. Dai rapporti, pessimi, con Franco Carraro (Bergamo, durante il processo, gli si avvicinò per stringergli la mano ma l’ex presidente Figc “con un gesto sprezzante si voltò girandogli le spalle”) al sorteggio (“che non era certo truccato e lo dimostrerò a Napoli”, sostiene il broker livornese, iscritto per anni al Pci), ai fitti dialogo telefonici (“io parlavo con tutti, non certo solo con Moggi”) sino al processo Telecom-Pirelli. Bergamo è stato ammesso parte civile a Milano e ricorda nel libro (pagina 13) che Tavaroli, per conto di Moratti, aveva affidato “l’incarico (a Ciprani) di intercettare i telefoni delle persone da controllare, effettuando anche controlli patrimoniali e bancari”. E’ successo nel 2001-’02. Prosegue il libro:”Nello stesso procedimento, il nucleo operativo dei Carabinieri della IV sezione di Milano consegnò ai giudici alcuni tabulati, dal numero 000112 al n.000119, con l’indicazione dei numeri telefonici da controllare, fra i quali c’è il numero che la Figc aveva messo a disposizione di Bergamo”. L’Inter aveva già fatto sapere di essere estranea alla vicenda, minacciando di querela l’ex designatore. Il libro, con foto e documenti, ricorda quelli anni travagliati, le polemiche, le designazioni, i club che non volevano alcuni arbitri (e ne fa i nomi). E’ uno spaccato su un periodo discusso, oscuro e che potrebbe avere ancora non pochi colpi di scena. E’ la verità di un uomo che si è sentito ferito, umiliato (vedi il titolo) e che non vede l’ora di andare a Napoli, “perché sono sicuro che potrò finalmente chiarire tutto, nei dettagli”. Bergamo si è dimesso, non fa più parte dell’ordinamento sportivo: aveva anche litigato con Borrelli. L’ex designatore ha già presentato il suo libro a Livorno e Milano (c’è stata anche una discussione vivace fra il figlio di Facchetti, Gianfelice, e un tifoso juventino), mentre proprio lunedì prossimo lo presenterà a Roma, due passi dalla Figc e dall’Aia. Proprio nel giorno di Giraudo e c.\r\n(Credits: Repubblica)