Calciopoli: altro rinvio per la sentenza Gea. E sull’esposto della Juventus tutto tace

Doveva essere una delle giornate di snodo della vicenda Calciopoli: oggi alle 14.30 al tribunale di Roma prevista l’ultima udienza del processo Gea con l’arringa dell’avvocato Marcello Melandri che difende Luciano Moggi, poi camera di consiglio e sentenza in serata. E invece no: ieri ai legali che si apprestavano a concludere le loro fatiche è arrivata la comunicazione che uno dei giudici del collegio d’appello presieduta dal giudice Masi (giudice a latere il togato e scrittore di Romanzo Criminale, De Cataldo) non sarà della partita e ci si attende quindi un rinvio tecnico a data da destinarsi. Era una data particolarmente importante, questa, perché dopo la condanna a 16 mesi di Luciano Moggi, due anni fa, e quella a 14 di suo figlio Alessandro per violenza privata nelle trattative di rinnovo o trasferimento di alcuni giocatori (Blasi, Nicola Amoruso, Zeytulayev e Boudianski), ma anche la derubricazione dell’accusa più pesante di associazione per delinquere (con gli altri agenti Zavaglia, Lippi jr. Gallo e l’ex dirigente Ceravolo: tutti assolti in primo grado) si attendeva una parola “quasi” definitiva. E invece ancora niente: rinvio.\r\n\r\nE così la palla di Calciopoli torna nel campo federale e quello del processo principale, che proprio per oggi prevede il primo deposito delle trascrizioni di altre 300 telefonate scoperte dai consulenti di Moggi a partire dalle 150 assai scottanti di Meani (in aula si torna il 22 febbraio). Al gioco dei rinvii è particolarmente avvezza la Procura federale: ultima audizione per l’inchiesta Calciopoli 2 quella di Pairetto, il 28 dicembre. Tutto tace in Figc, non Moratti e Andrea Agnelli (molto arrabbiato per le lungaggini dell’indagine federale sull’esposto bianconero sullo scudetto 2006) che duellano a distanza su Calciopoli.\r\n\r\n(Di Alvaro Moretti per ‘Tuttosport’)