Calciopoli 2006-2011: il dossier di Tuttosport

Nel numero di oggi di ‘Tuttosport’, Alvaro Moretti e Guido Vaciago firmano un interessantissimo dossier sul processo farsa noto ai più con il nome di Calciopoli. Un articolo davvero ben fatto e all’interno del quale sono esposti prove alla mano tutti i perché sul crollo dei castelli dell’accusa, basati principalmente sui “si percepiva”, “si pensava”, “si diceva in giro”, “un amico di un guardalinee diceva che un amico di un arbitro pensava che…”.\r\n

Era il 20 gennaio 2009 si apriva il dibatti­mento del processo a Moggi più altri 23. Per l’Italia e il mondo Calciopoli era uno scanda­lo inequivocabile che aveva travolto la Juven­tus, e marginalmene altre squadre, nell’estate del 2006. Ascoltando per la seconda volta il te­ste Nucini, martedì s’è praticamente chiusa la fase dibattimentale, quella in cui si forma­no le prove nel contraddittorio. Le crepe nelle architravi della Cupola disegnata dai pm di Napoli (e su cui si appoggiò pedissequamen­te pure la Giustizia Sportiva) erano già evi­denti con la sentenza Gea dell’8 gennaio 2009, ma in 26 mesi di testimonianze e perizie ab­biamo scoperto un altro “mondo telefonico” e un’altra verità che non s’era voluta (o saputa) descrivere nelle informative.\r\n\r\nInsomma, Calciopoli è diventata un’altra co­sa, udienza dopo udienza, nell’aula 216 della IX sezione del tribunale di Napoli, davanti al­la giudice Casoria. E l’altra realtà, nascosta nelle telefonate di altri dirigenti non coinvol­ti, come quelli interisti (ma anche del Palermo, della Roma, dell’Udinese, del Chievo, del Bre­scia etc.), s’è palesata chiaramente, scarnifi­cando l’indagine del colonnello Auricchio: il «sull’Inter non si indaga» (cfr. il teste Coppo­la), il rapporto con Baldini (che prefigura un «ribaltone»), la totale mancanza di prove o te­stimoni del taroccamento del sorteggio arbi­trale, il traballante teorema delle ammonizio­ni crollato sotto i colpi delle statistiche e dei co­municati federali.\r\n\r\nA Napoli abbiamo capito, al netto delle senten­ze, che Calciopoli è stata una grande ingiusti­zia. Perché – piaccia o non piaccia – telefona­vano, regalavano, cenavano, chiedevano assi­stenti o arbitri in tanti (non Moggi, incredibi­le dictu), senza esclusive. Abbiamo scoperto che le schede svizzere erano intercettabili e che chi era intercettato dai giudici, era da anni pe­dinato e controllato dagli spioni Telecom o da Nucini. Insomma, a Napoli abbiamo scoper­to che c’è anche un’altra verità, che non can­cella la precedente, ma la trasforma. Lo capirà anche la Figc?

\r\nClicca qui per scaricare il PDF dello speciale a firma di Alvaro Moretti e Guido Vaciago