Calciopoli 2, la svolta: entro fine stagione le sanzioni per gli altri club

Entro la fine di questa stagione è un tempo ragio­nevole? Ieri il presidente federale, Giancarlo Abete ha dato di getto, dopo l’ennesima domanda sullo scomodo caso di Calciopoli 2 e su quello scudet­to consegnato all’Inter che telefonava, una scadenza improcrastinabile alla conclusione dei lavori. Niente giri di parole e circumnavigazioni del concetto: l’i­stinto da Magellano delle perifrasi è messo in archi­vio. «Calciopoli 2? L’inchiesta si chiuderà entro la fi­ne della stagione sportiva». L’ultima volta, celebran­do con ironia i 200 giorni dalla presentazione dell’e­sposto bianconero sullo scudetto consegnato improv­vidamente all’Inter nel 2006, Abete sottolineò come i tempi della Federazione e del suo procuratore non coincidessero con chi “esponeva”. Andrea Agnelli ha risposto duro, manifestando il proprio disappunto.\r\nLa verità, caro Abete, è che non è giustizia una giu­stizia (sportiva o meno) che non rispetti tempi certi e rapidi, almeno quanto quelli del 2006. In tre mesi si rivoltò il calcio, allora: non riuscire ora in un’impre­sa del genere su un’analoga vicenda non potrà non rappresentare una ferita aperta e non rimarginabi­le per un popolo intero, quello juventino, che (ricor­diamolo a lui e agli altri) è l’azionista di maggioran­za del calcio italiano. S’indaga solo ora chiedendo delle telefonate alle quali Bergamo e Pairetto faceva­no riferimento parlando proprio con la Figc e con molti di quelli che indagano pure oggi.\r\nNessuna ve­rifica di congruità o verosimiglianza delle affermazio­ni dei rei designati dalle informative, così poco infor­mate, degli inquirenti, allora. Proprio nel giorno in cui Abete consegna il tardivo giudizio-non giudizio sulle radiazioni di Moggi, Giraudo e Mazzini a un ul­teriore parere (dell’Alta Corte del Coni), non sap­piamo se doverringraziare per la sua tempistica sul­la vicenda scudetto 2006 o temere. Questa risposta, come quella su un’odiosa ipotesi di prescrizione sul­la slealtà di chi ha taciuto e guadagnato da Calciopo­li, ce la doveva, da tempo, il procuratore Palazzi.\r\n\r\n(Di Alvaro Moretti per ‘Tuttosport’)