Juve-Roma era una partita che temevo e non mi sbagliavo. Roma squadra altalenante ma intanto era davanti a noi in classifica. Nove scudetti di fila ci fanno sempre pensare che siamo i più forti e che sono tutte facili. Niente di più sbagliato. Sono tutte difficili e gli scontri diretti lo sono di più. Partita che temevo, dicevo, ed era una sensazione giusta. Negli ultimi 15 giorni noi abbiamo giocato 5 partite la Roma 3. Noi abbiamo giocato Supercoppa contro Napoli e Coppa Italia contro Inter in più. Una finale e una semifinale, mentre la Roma comodamente si riposava. La questione della rosa ampia conta, ma conta fino ad un certo punto. Intanto ci sono equilibri tattici che con molta fatica si sono trovati oggi e che non è facile ritrovare quando cambi uno o più giocatori. Inoltre, c’è la questione fisica. Se prendo una botta e ci vuole una settimana, per recuperarla in una settimana appunto la recupero, in tre giorni è evidente no. Quindi gioco con una botta e stringo i denti. Ve l’ho spiegato proprio terra terra, perché purtroppo sento sempre le solite lagne sul gioco non gioco e bla bla bla. Continuo a ripeterlo: il calcio non è uno solo e non è solo il tiki taka da Guardiola. Occorre a volte un piano B, quello che spesso si rimprovera a Conte di non avere. Questo perchè le partite sono diverse, gli avversari sono diversi e i momenti della stagione sono diversi. In questo senso mi è piaciuto molto il dopo partita di Pirlo in cui ha parlato di una Juve versatile che abbia più soluzioni al proprio arco e capace di adattarsi alle varie situazioni portando a casa la vittoria, che è la cosa che più conta. Non ha escluso neanche che ci possano esser altre partite in sofferenza, il che mi fa capire che ha imparato la lezione.
Delle cinque squadre che hanno giocato ogni 3 giorni nell’ultima settimana (perchè nelle ultime due si contano solo Napoli-Juve) ovvero Lazio, Atalanta, Napoli, Inter, Milan, Spezia e Juventus, solo la Juve le ha vinte tutte e 3. Sarà un caso? Non credo. In questo momento della stagione in più con il Covid le partite diventano tutte complesse e anche quella di martedì con l’Inter lo sarà. E non è detto che ci toccherà soffrire di nuovo, come non è detto che l’Inter sia così in palla come visto a Firenze perchè quello che è per noi è pure per gli altri. La Roma che sembrava pimpante si è appena fatta buttare fuori dalla Coppa Italia dallo Spezia. L’Atalanta che ha dato una sonora lezione al Milan a poi subito perso e di brutto contro la Lazio, contro il Toro è passata da 3-0 a 3-3 in casa propria. Chi non valuta tutto questo ha una visione parziale del gioco del calcio. La stessa Roma, che a parere di alcuni ha giocato bene e gioca bene, contro di noi in due partite ha racimolato un punto figlio di un pareggio e una sconfitta, un pareggio dove fra l’altro erano anche in superiorità numerica. Io soffro come tutti a vedere a volte questo tipo di partite, ma conosco il calcio e so che questo è normale. E so che una grande squadra non le vince tutte 4-0, ma capita che vinca le partite ”sporche” quelle in cui non brilla in modo particolare e questo proprio perchè è una grande squadra. Il calcio è uno sport e lo sport è una gara. Vince chi arriva primo, non chi è più bello. Quello non è sport è concorso di bellezza.
Chiosa finale la voglio fare sulle polemiche post Roma che arrivano soprattutto dalle solite radio romane. Orsato non ha affatto favorito la Juve e non c’è nessunissimo rigore di Rabiot. Fatela finita. Fra l’altro all’andata con un rigore dato con un vantaggio 2-1 e con superiorità numerica non siete riusciti a vincere uguale. Peggiori della settimana quelli che han visto del marcio pure nel siparietto simpatico fra Orsato e Ronaldo. Una cosa che dovrebbe esser il sale del calcio e dovrebbe far sorridere e distendere gli animi. Questo la dice lunga sulla malattia mentale grave e cronica che si chiama antijuventinità.