Calcio scommesse, Cristiano Doni ascoltato per due ore in Procura
L’ex capitano dell’Atalanta Cristiano Doni è stato interrogato per due ore dal procuratore capo Roberto Di Martino. Non ha rilasciato alcuna dichiarazione prima di entrare. L’avvocato Pino: “Ha detto di aver sempre giocato per vincere e che non ha mai fatto nulla contro la squadra. Ritiene di non avere mai fatto nulla contro la squadra, di non essere un giocatore corrotto, uno che si è venduto le partite, ma di avere sempre giocato per vincere” ha detto il suo legale Salvatore Pino, al termine dell’interrogatorio. ”La consapevolezza da parte di Doni che qualche partita fosse con un risultato già acquisito per altra via – prosegue il legale – probabilmente lui non avrebbe neanche dovuto averla”.\r\nDurante l’interrogatorio, fa sapere poi l’avvocato, Doni ha ammesso di avere tirato volutamente il rigore al centro durante la partita Atalanta-Piacenza dello scorso campionato di serie B, come concordato sul campo con il portiere avversario. Episodio che, secondo il legale, non confermerebbe il coinvolgimento dello stesso giocatore ad un risultato già combinato in precedenza. ”Atalanta-Piacenza era già combinata – ha spiegato il legale – e Doni ne è venuto a conoscenza sul campo. Il fatto di potere portare dei punti alla squadra lo ha portato a compiere un passo falso ma non è stato lui ad alterare il risultato”.\r\nSecondo il legale, Doni avrebbe confermato ”gran parte di quello che gia’ aveva detto” e paraltro anche di nuovi episodi. ”Aveva l’intenzione di collaborare e lo ha fatto – spiega Pino – e sono stati toccati molti argomenti sui quali non era mai stato tirato in causa”. In ogni caso ”non ci sono punti oscuri”, sottolinea il legale che ha anche confermato di volere formulare istanza di revoca degli arresti domiciliari per il suo assistito.\r\nL’interrogatorio di Doni pare avere soddisfatto il procuratore capo. Doni, che era arrivato intorno alle 11,15 in Procura, accompagnato dai suoi legali, Salvatore Pino e Mattia Manco, ha lasciato la stessa Procura da una porta secondaria. Il 38enne ex capitano dell’Atalanta era stato arrestato il 19 dicembre scorso nell’ambito della seconda tranche dell’inchiesta Last Bet assieme ad altre 16 persone. Dopo avere trascorso 5 giorni nella casa circondariale di Cremona Ca’ del Ferro, il gip Guido Salvini gli aveva concesso gli arresti domiciliari in Alto Adige, nella casa della moglie.\r\nSempre nell’ambito dell’inchiesta Last Bet, intanto, è stato estradato il macedone di 28 anni Rade Traijkovski bloccato ad Atene il 19 dicembre scorso nel corso di un blitz della Polizia e proveniente da Singapore da dove era gestito tutto l’apparato del calcio scommesse.\r\nInfine, il Tnas (Tribunale nazionale di arbitrato sportivo) ha convocato per il 18 gennaio i legali dell’Atalanta e di Cristiano Doni per discutere con loro “modalità e tempistica relative alla prosecuzione della procedura arbitrale” in corso. Lo rende noto il Coni in un comunicato.\r\n\r\nCredits: Adnkronos\r\nFracassi Enrico