SZCZESNY 6.5 – È sicuro tra i pali e sta leggendo i tre moschettieri. Non si distrae nemmeno nel secondo tempo, quando è costretto a lanciare il libro nell’angolo opposto alla sua porta e a volare per salvare il possibile gol.
CUADRADO 6.5 – Questa squadra ha solo due espressioni: una con Cuadrado e una senza. Giocare senza di lui sarebbe come un film di 007 senza Q. E all’inizio riesce a mettere dentro un assist, come fosse il nuovo gadget di James Bond.
CHIELLINI 6 – Mentre Richard Gere ha rifiutato di girare il seguito di Ufficiale e Gentiluomo, con la sua sceneggiatura (Capitano e senatore), lui si diletta a leggere Hunger Games. Chiaramente i paragoni con il cavallo di Caligola lo imbarazzano, ma le elezioni distano ancora almeno due anni e il suo seggio è ben lungi dall’essere riconfermato.
DE LIGT 6.5 – Attacca l’avversario e scalpita. Il suo stile descrittivo difensivo è degno del miglior Hemingway quando racconta la pesca alla trota, senza che nulla accada. Ottimo alternarsi di paratassi, in anticipo e ipotassi, nell’abbassarsi insieme alla squadra.
ALEX SANDRO 6 – Oggi non è capitano. Nella prima mezz’ora fa cose che ci fanno pensare al miglior Occhio di Falco, quando è leader della squadra senza avere la fascia di capitano, poi esce e viene sostituito dallo Spadaccino, supereroe minore della Marvel (un tizio che combatte il crimine vestito da cavaliere medievale nel ventesimo secolo).
DANILO 6.5 – Non ha dubbi, ha passato la notte, insonne a finire di vedere la serie tedesca Dark. E come i protagonisti della suddetta, corre avanti e indietro nel tempo, e a centrocampo. Il problema è che se il Jeff Bezos del calciomercato si convincesse che Danilo è il centrocampista di cui avevamo bisogno e puntasse su altri ruoli da riempire in estate, ci troveremo in un paradosso spazio-temporale.
CHIESA 7 – Nell’ultimo Star Wars (l’ascesa di Skywalker) quando i cavalli corrono sulle ali delle astronavi il cinema, in cui ho visto il film, ha lanciato una fragorosa risata. Chiesa è il cavallo che corre da quelle parti e che rifiuta di passare la palla indietro, di rallentare il ritmo e di osservare la squadra avversaria giocare.
BERNARDESCHI 5 – Jack Frusciante è uscito dal gruppo. Punto. Una storia d’amore senza baci né sesso. Una storia di calcio senza gol né corsa. Appunto. E si lascia scappare Zappa, come se fosse una vecchia vanga che gli cade sui piedi. Speriamo che Paratici sappia in quale gruppo mandarlo.
ARTHUR SV – Tiene la palla.
RABIOT 6 – Il fatto che somigli al mio amico Gavillo Spello, me lo rende simpatico. Il suo impuntarsi nel correre e rincorrere gli altri, ricorda il generoso Winnie The Pooh che cerca del miele o di aiutare gli amici Tigro, (CR7) e Pimpi (Morata).
MCKENNIE 5.5 – Venti minuti a obbedire correndo a zoppo galletto, qua e là.
KULUSEVSKI 5.5 – Oggi era Gon, il piccolo dinosauro che rompe le tasche agli altri animali del bosco mordendo e azzannando. E come Gon potrebbe farsi gli affaracci suoi e galoppare, servendo assist meravigliosi ai compagni, invece resta nel suo quartiere a guardare la sua squadra vincere.
RONALDO 7 – Ha passato gli ultimi giorni a leggere Nietzsche. Ripetendo a Georgina, mentre faceva pilates, che ciò che non lo uccide, lo rende più forte, ma forse solo del Cagliari; ma chi sono io per giudicarlo? E allora non contento dei 3 gol, per farmi vedere che non è sul viale del tramonto tira un calcio anche a Cragno. Lui c’è e legge Nietzsche.
MORATA 5.5 – Dopo una visita a Varese, a casa della scrittrice Liala, ha comprato la raccolta completa della rivista Le confidenze di Liala, (poi diventato il famoso Confidenze). Si scambia i numeri della rivista con la moglie e diventa infruttuoso in zona gol. La settimana prossima ha una cena con Ronaldo e tutti speriamo che si faccia prestare qualche albo di Zora la Vampira, peccaminoso fumetto, o ancora meglio i racconti di Biancaneve di Leone Frollo.
PIRLO 6.5 – Per nostalgia ha provato a leggere lo Hobbit, apprezzato in gioventù quando era agli ordini di Carletto Mazzone. Rilassato in campo, anche quando chiede gestione ai suoi, crede che la trilogia lo metta al riparo da sorprese e invece qualcosa rischia.
TENET IN THE DARK (Riavvolgiamo il tempo e cambiamo il passato, consapevoli di ciò che è accaduto nel futuro)
Nemmeno il Cagliari fa primavera, mentre la primavera si avvicina. E Ronaldo pur di contraddirmi, prima di prendere un rigore a favore, si trasforma in assassino seriale e brutalizza Cragno in uscita.
Per fortuna non abbiamo bisogno del Var. Lo osserviamo e ne apprezziamo almeno l’impegno.