Buon compleanno, incompiuta!

Del calcio all’italiana, del gioco per un solo un tempo e delle troppe poche coppe europee in bacheca per il prestigio della Juventus

Sorvolerei su tante considerazioni della partita di Champions. Quella con lo Sporting si puo’ riassumere in un tempo per parte, con un atteggiamento sbagliato della Juventus nel primo tempo e una bella reazione bella tosta nel secondo. Risultato giusto su ”un campo difficile”. Migliore Higuain, peggiore Alex Sandro. Prestazione di squadra poco soddisfacente ma di classifica, nel girone buona. Questo è quanto. Difficile capire perché in questo momento ci siano giocatori con una forma così differente fra loro tipo Higuain e Alex Sandro, e non credo possa esser imputata al fatto che Higuain non ha fatto la nazionale, così come è difficile capire come mai è così difforme la prestazione fra il primo e il secondo tempo, considerato il fatto mi pare abbastanza palese, che giocando come nel secondo tempo probabilmente si sarebbe vinto. Su entrambe le cose c’è il dito puntato sul Mister Allegri unico responsabile di questo momento non brillante. Ovviamente, c’è anche la sua parte di colpa ma io non sia lui l’unico colpevole, soprattutto in Europa. Certo il suo attendismo non aiuta. Avevo intravisto qualcosa in questo senso già contro il Milan e mi sono arrabbiato. Ho ricevuto anche critiche. Si aspetta l’avversario per cercare di esser speculativi. Far stancare gli altri per poi colpire. Una sorta di Mohamed Alì contro George Foreman. Peccato che è come se Alì avesse usato la tattica contro Mr. Vattelapesca. Mi spiego: che senso ha far stancare l’avversario di cui sei nettamente piu’ forte? Oltretutto contro il Milan si è vinto, notare bene, perché questo Milan oggi non vale lo Sporting Lisbona, squadra dove militano gente presa dal Latina, dall’Udinese, dalla Sampdoria. E si sa le vittorie a volte mascherano problemi. Poi giocando così diciamo ”all’italiana”, segnano gli altri e ti saltano i piani.

Allora parliamo un attimo di gioco all’italiana, prima di toccare il punto che veramente mi interessa di piu’. A me non fa schifo il calcio all’italiana, tuttavia bisogna esser portati e\o predisposti per fare questo. Il calcio all’italiana prevede una difesa granitica, un giocatore di concetto abile al rilancio un rifinitore un bomber. A volte il giocatore rifinitore e di concetto che rilancia l’azione puo’ anche esser uno solo. Il rifinitore e il bomber poi, possibilmente devono esser due contropiedisti, ovvero giocatori molto veloci e magari bravi tecnicamente. La squadra che gioca all’italiana va in gol con 3 passaggi. Le fasi sono recupero palla, rilancio, rifinitura, gol. Ora noi già in partenza la difesa granitica non ce l’abbiamo piu’, per cui già di fondo partiamo con un problema. Poi il resto potrebbe pure andare bene perché Pjanic e Dybala solo il ”rilanciatore” e il rifinitore per le punte, e pure a contropiedisti eventualmente non siamo messi male. Cuadrado lo stesso Dybala Douglas Costa. Ok. Allora qualcuno mi sa spiegare perché quando riparte la nostra azione puntualmente quando la palla è a centrocampo la si ridà indietro e si riparte dai centrali di difesa se non dal portiere? Il gioco all’italiana col possesso e giro palla ancora non lo avevo visto e se c’è è sbagliato. Curiosamente lo Sporting ci ha fatto vedere come si gioca all’italiana. Infatti sull’1-0 ha fatto un paio di ripartenze molto veloci che per poco non ci costavano il secondo gol. Quando loro prendevano palla cercavano il moretto con i rasta sulla cuzza, che era il piu’ veloce di tutti, e questo non tornava indietro andava verso la porta avversaria. Poi se era centrale cercava di andare da solo, se era laterale cercava il cross radente dove la loro punta qualche volta è arrivata in ritardo. Morale: giochi all’italiana se sai giocare all’italiana, altrimenti è solo addormentare la partita. Ultima considerazione sul gioco all’italiana all’estero. Quante volte ha alzato la Champions una squadra che giocava così in questi ultimi anni? Due: l’Inter di Mourinho e il Chelsea di Di Matteo. Tre con il Porto di Mou ma si va già abbastanza in là negli anni. Direi poche rispetto alla media delle vittorie. Oltretutto, in tutti e 3 i casi con una dose sconsiderata di fortuna non indifferente. Quindi semplificando: giocando all’Italiana la Champions negli anni 2000 si vince raramente e solo in presenza di una fortuna sfacciata. Perfetto. Basta saperlo.

“E’ un campo difficile”: ora basta!

E veniamo alla cosa che mi preme di piu’. La mentalità. Ancora la Juve dopo 120 anni di storia e svariate vittorie italiane ed europee non ha ancora capito che in Europa si va in campo per vincere. Siamo lì ancora dopo svariati anni a sentire frasi come ”è un campo difficile”, che è una sorta di riverenza mista ad eccessivo rispetto, misto a paura, che fa si che poi si va in campo con la tremarella in ogni campo d’Europa. Vai a Brema contro il Werder, ”è un campo difficile”, vai a Lisbona contro lo Sporting ”è un campo difficile”, vai ad Atene, a Mosca, a Varsavia, a Glasgow ”è un campo difficile”. La vogliamo finire con ‘sta litania stucchevole sì o no? C’è già gente che se la fa sotto perché l’ultima del girone è contro l’Olymipiakos. Ma benedetto iddio ma se era a Barcellona l’ultima non ci si presentava? Ma non devono esistere campi difficili per la Juve. Sono tutti rispettabilissimi ma quando arriva la Juve devono esser loro a farsela sotto. Il PSG che non è mai stato nessuno a livello Europeo, ha comprato un paio di giocatori forti, ha nel girone il Bayern Monaco eppure è a punteggio pieno e sta ficcando 2-3 gol a ognuno. E ripeto non ha minimamente la storia che abbiamo noi. Abbiamo avuto fiori fior di Campioni del Mondo, Palloni d’oro piu’ degli altri. Già negli anni sessanta andavamo a battere il Real Madrid al Santiago Bernabeu con Sivori, Bonipeti e Charles e a distanza di 50 anni ancora abbiamo timore reverenziale verso qualsivoglia squadra straniera?

Siamo la squadra piu’ blasonata d’Italia e una delle piu’ blasonate nel Mondo e in Europa. E non vinciamo un trofeo internazionale da 20 anni. Abbiamo vinto tutte le Coppe prima di tutti e oggi abbiamo meno Champions dell’Inter e parecchie meno del Milan. Cosa manca allora a questa squadra per esser compiuta? Mancano per lo meno 2-3 Champions League. E’ inammissibile averne molte meno del Liverpool o del Bayern Monaco ma anche del Barcellona, non tutti si ricordano di quando non riuscivano proprio a vincerla e vinsero la prima contro la Sampdoria. Io me lo ricordo. Non è concepibile con cotanta storia esser ancora al palo in questo. Io posso capire la sfortuna di incontrare in finale le 2 spagnole nel momento dove il calcio Spagnolo lo fa da padrone, ma non posso capire giocare le coppe con la paura. Ho visto solo la Juve di Lippi giocare in coppa senza paura di nessuno salvo poi perdersi in piu’ di qualche finale. Non ho la ricetta io per vincere la Champions e capisco benissimo la società che investe quello che puo’ perché non sarebbe logico rischiare di fallire pur di vincere la coppa. Non capisco pero’ quando ci continuiamo a portare indosso questa poca personalità nelle Coppe Europee. Ho visto che con Allegri qualche volta era successo. Non per niente si è vinto ed eliminato Real e Barcellona non per niente si è giocato per lo meno un tempo alla pari in entrambe le finali. Tuttavia un tempo in coppa non basta. Tuttavia l’imperativo non deve esser giocare a viso aperto qualche volta. Deve esser giocare in questo modo sempre.