Buffon: “Sentenza Calciopoli? Sarà sicuramente soluzione migliore”

Tocca a Gianluigi Buffon presentarsi davanti ai microfoni dal ritiro azzurro. L’estremo difensore della Juventus, ripresosi di recente da un infortunio alla spalla, ha toccato alcuni dei temi più caldi dell’attualità calcistica.  Si parte dalla nazionale e dalle assenze eccellenti: “Giuseppe Rossi e Cassano ci mancano perché dal punto di vista tecnico, della personalità e dall’esperienza ci avevano dato una grandissima mano, ma ce la daranno anche quando torneranno. Il mio auspicio è che verranno con noi all’Europeo. Cassano è un esuberante per natura, non passa inosservato, vuol lasciare il segno. Ci manca tanto, perché ci dava quel tocco di allegria, quel pizzico di pazzia a giuste dosi che era particolarmente piacevole. L’ho sentito e siamo riusciti anche a scherzare un po’ sulla sua operazione visto che tutto si è risolto per il meglio. Se esistono le risorse per sostituire Rossi e Cassano? Sicuramente. Penso che quando si parla di Nazionale, si parla sempre almeno di quattro-cinque elementi che poi possono essere addirittura sei, a seconda dei ruoli, che sono più o meno sullo stesso livello per quello che riguarda un determinato reparto. In questo caso, prendendo in considerazione gente come Pazzini, Osvaldo, Balotelli, Matri… Poi se ne dici uno devi dirli tutti… Io credo che alla fine siamo veramente coperti, senza dubbio”.\r\n‘Supergigi’ è pronto ad eguagliare il record di Dino Zoff a quota 112 presenze con la maglia azzurra: “Sono a 110,  forse due o tre anni fa mi sarei aspettato di raggiungerlo prima o poi, sicuramente non 14 anni fa, alla prima partita in Nazionale. Era un sogno e sapevo che ne sarebbe passata tanta acqua sotto i punti perché si realizzasse”.\r\nStasera alle 20 è prevista la sentenza del processo di Napoli, cosa si aspetta Buffon dall’epilogo (è comunque solo il primo grado) di Calciopoli?: “Se penso che un’eventuale assoluzione di Moggi possa ridisegnare la recente storia della Juve? Per quel che riguarda questo discorso, che ormai è trito e ritrito, non si sa più cosa rispondere, perché poi quando devi rispondere 100 volte alla stessa domanda fai anche fatica a livello proprio di fantasia a trovare una risposta diversa. Posso solo uniformarmi a quello che è il pensiero un po’ di tutti: nel senso che se si chiama giustizia è perché si arriverà sicuramente alla soluzione migliore. Poi non so quale essa sia. Per quel che mi riguarda, il nostro pensiero lo abbiamo già detto tantissime volte, per cui non mi va di nuovo di rimescolare il manico nel pentolone”.

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Pubblicato da
Alberto Zamboni