Buffon: “Migliorare la stabilità difensiva per vincere in Italia e in Europa”

Gianluigi Buffon ha rilasciato una lunga intervista a Juventus TV: Barcellona, Dybala, Bentancur, il nervosismo di Higuain e tanto altro

Gianluigi Buffon, capitano della Juventus, ha rilasciato una lunga intervista al canale tematico bianconero, JTV. Il numero uno bianconero ha risposto alle domande del direttore Claudio Zuliani senza peli sulla linga, partendo inevitabilmente dalla brutta batosta di Barcellona.

“Siamo un po’ ammaccati – ammette ‘SuperGigi’ – , come è normale che sia. Per chi è abituato a vincere e ad essere protagonista in positivo in gran parte delle proprie partite, arrivare da una trasferta così è sicuramente un qualcosa che infastidisce, però è una cosa positiva che si provi questo sentimento e le squadre forti e gli uomini forti devono dimostrare di esserlo quando superano le difficoltà. Col mister abbiamo visto le immagini delle fasi salienti del match, analizzando sotto il profilo tecnico e tattico la partita come si fa sempre. Abbiamo giocato contro una grande squadra e abbiamo perso male, ma se si analizza in maniera lucida la gara credo che si possa dire che sia stato un risultato troppo pesante per il tipo di gara che abbiamo fatto, almeno per sessanta minuti. Questo ci ha insegnato ancora una volta che se si vuole fare gara alla pari, o cercare di vincere, con quelle tre o quattro squadre al mondo che obiettivamente hanno quei valori singoli e di squadra che sono superiori ai nostri, per noi è imprescindibile mantenere una certa compattezza e densità tra le linee, oltre a una certa ferocia”.

Morale della favola: se giochi a viso aperto contro Real e Barcellona, senza metterci il cuore e quel qualcosa in più che paghi dal punto di vista tecnico, non hai scampo.

“Nel secondo tempo le nostre maglie si sono allargate – le parole di Buffon riportate da ‘Juventus.com – perché avremmo voluto recuperare il risultato e abbiamo prestato il fianco agli avversari: purtroppo contro squadre così non te lo puoi permettere, devi essere sempre lucido, avere la forza mentale per rimanere in partita e sapere che devi soffrire anche se sei in svantaggio perché alla fine la palla gol te la concedono sempre e devi essere bravo a sfruttarla. Bisogna giocare avendo quel tipo di fiducia e serenità, cosa che invece abbiamo smarrito dopo il loro vantaggio: su questo dobbiamo sicuramente migliorare”.

Dopo aver battuto il Barcellona a marzo, in tanti dissero in Italia che Messi e soci avevano terminato un ciclo, che erano una squadra finita. Pochi giorni fa, lo stesso Barcellona, per giunta indebolito dalla partenza di Neymar, ha vinto e Messi ha segnato per la prima volta a Buffon.

“Messi? Non dico che fosse inevitabile, però, considerata la frequenza con la quale segna, già aver fatto quattro partite senza aver preso gol da lui era stato un piccolo record. Quando ci giochi contro e vedi la cattiveria e la rabbia con la quale fa determinati movimenti, con la quale prepara il tiro e scaglia il pallone, capisci che si tratta di un giocatore di un’altra categoria. Quando calcia uno come lui o come Cristiano Ronaldo, ti accorgi che il peso della palla è diverso rispetto a quella calciata da un giocatore “normale”: a fine partita gli ho fatto i complimenti con grande sportività. Noi della Juve che abbiamo avuto spesso la fortuna di giocare contro campioni del genere – ammette – , dobbiamo capire che cosa significa davvero affrontarli: spesso in Italia non abbiamo davvero la percezione dei livelli”.

La sconfitta di Barcellona è servita inoltre a tanti per bollare definitivamente Dybala: tifosi avversari e addetti ai lavori parlano di un ottimo giocatore, ben lontano dal diventare un top come Messi o Ronaldo. Buffon lo difende a spada tratta:

“Già l’anno scorso avevo classificato Dybala tra i primi cinque nel mondo, e in certi momenti non avrebbe sfigurato neanche tra i primi tre. Confermo questo giudizio su di lui, al di là del fatto che uno possa fare un po’ meglio o un po’ peggio nella singola partita, soprattutto considerato che a Barcellona la Juve in toto non ha brillato e non gli ha permesso di sfoderare la migliore delle prestazioni. Con la continuità di rendimento che ha dimostrato in questo anno e mezzo, credo che si sia meritato la grande attenzione. Siccome ho giocato con e contro tanti grandi giocatori, posso dire che Paulo fa parte della cerchia dei grandi campioni”.

Allegri parla spesso di Bentancur e lo presenta come la possibile rivelazione della stagione. Il capitano della Juventus che lo vede in allenamento tutti i giorni, è pronto a scommettere su di lui:

“Rodrigo non è assolutamente una sorpresa per noi che lo vediamo tutti i giorni: pur essendo molto giovane – evidenzia – , è un ragazzo molto intelligente che dà totale affidabilità dal punto di vista tecnico e tattico e da quello della tenuta psicologica, perché, seppur, in un altro campionato, era abituato a giocare partite con pressioni importanti. È un giocatore che fa diventare semplice e fluida ogni palla ed ogni giocata, questo significa che Madre Natura gli ha dato qualcosa di diverso da tutti gli altri”.

Buffon: “Higuain arrabbiato?”

La nota stonata è rappresentata dal malumore di Higuain: l’argentino non si sta confermando su altissimi livelli, soprattutto quando affronta top club e per di più appare nervoso e irritabile.

“Mi fa molto piacere vedere che Gonzalo non accetti di perdere, che non accetti di vedere sé stesso e la Juve non riuscire ad esprimersi al massimo delle proprie potenzialità. Questo mi piace, perché solo attraverso questi passaggi uno può cercare di migliorarsi e portare qualcosa di diverso e costruttivo per sé stesso e per la squadra”.

Insomma, tutto fa pensare che il capitano così come tutto il gruppo, vogliano cancellare al più presto la battuta d’arresto di Barcellona e ripartire già dal Sassuolo.

“Perdere a Barcellona ci sta, è quel genere di partite in cui può succedere. La Juve del primo tempo, che ha messo in campo determinate qualità, è una Juve che fa gara con tutti, col Barcellona, col Real Madrid, col Bayern Monaco. Quella del secondo tempo, che per ambizione ed impeto di voler recuperare la partita, apre così tanto le proprie maglie, invece è una Juve che perde inevitabilmente questo genere di partite. La strategia nel calcio conta, così come l’intelligenza e l’umiltà: se giochi contro una squadra più forte, fai fatica a vincere con un calcio propositivo. La nostra colpa è stata non aver capito nel secondo tempo che avremmo dovuto continuare a fare, come aveva detto il mister, tutto quello che avevamo fatto nella prima frazione. La partita di domenica col Sassuolo ci servirà per ripartire con rinnovata fiducia, compattezza e tempra da Juve”.

Buffon e la difesa fragile

La critica parla di fragilità difensiva, SuperGigi la ritiene normale in questa fase della stagione e rimane fiducioso per il prosieguo dell’anno sportivo.

“Tutti gli anni la squadra all’inizio prende gol: un po’ dipende dal calendario, un po’ dal fatto che cambiando determinati giocatori la fase difensiva debba essere migliorata. Quando non hai ancora un equilibrio stabile, è normale che si rischi di subire di più, soprattutto se giochi contro gente come Messi, Suarez e Iniesta. Sicuramente, però, nella fase difensiva dobbiamo trovare un equilibrio e una solidità diversa se vogliamo ambire ad essere protagonisti in Italia e anche in Europa: per noi la forza difensiva è imprescindibile. Sono convinto e fiducioso – continua Buffon – Abbiamo un bel gruppo, un bello spogliatoio e una squadra forte, che ci permetterà di essere protagonisti in Italia e, a certe condizioni, anche in Europa. Fra noi tre portieri c’è una grande sintonia e un gruppo di lavoro fantastico. La Juve ha mantenuto una straordinaria forza di squadra e nei singoli è anche migliorata, come qualità e quantità. Quello che deve stimolare tutti noi è la capacità di saper soffrire e di leggere le partite, per capire cosa c’è davvero da fare in determinati momenti. Se riuscissimo ad evolvere da questo punto di vista, faremmo un notevole passo in avanti”.

In definitiva, strada in salita, che può diventare discesa da un momento all’altro: dipende tutto dalla Juventus. La corsa scudetto quest’anno è più equilibrata, ma i valori dei torinesi sono indubbiamente superiori alla concorrenza.

“C’è un risveglio del calcio milanese, il Napoli continua ad essere il Napoli, la Roma ha cambiato progetto tattico e probabilmente anche filosofia con l’avvento di un nuovo direttore sportivo. Le indicazioni dicono che sarà un campionato equilibrato, poi lo vedremo alla fine… Del resto – conclude Buffon – , anche l’anno scorso abbiamo vinto con meno punti di vantaggio rispetto agli anni precedenti”.