Interviste

Buffon: “Acquisti di spessore, in Europa ce la giochiamo con tutti”

Gianluigi Buffon, capitano della Juventus, torna a parlare dopo aver ripreso la preparazione. A Vinovo da lunedì, il numero uno della Signora sta lavorando per farsi trovare pronto in vista dell’inizio della nuova stagione. Una stagione dalla quale i tifosi bianconeri si aspettano tanto dopo la faraonica campagna acquisti estiva. Sono arrivati Pjaca, Pjanic, Benatia, Dani Alves e soprattutto Higuain. Normale che si pensi alla Champions League.

“La Champions è un obiettivo – ammette ‘SuperGigi’ – , un obiettivo personale questo sicuramente, ma è un obiettivo di squadra e di società. Perché alla fine non c’è nulla di più bello della condivisione nella vita. Quindi il poter riuscire a conseguire un risultato che manca da tanti anni con tante persone con le quali hai vissuto tanti momenti della storia bianconera sarebbe un qualcosa di clamorosamente bello”.

Non si conosce ancora il destino di Paul Pogba: le ultime voci lo danno partente verso Manchester. Comunque sia, sarà una squadra molto forte anche senza il francese. E poi non è detto che il mercato non riservi ancora qualche interessante sorpresa, soprattutto a centrocampo.

“Sulla carta è una Juventus molto forte – le parole di Buffon a Sky Sport – , che può fare partita con tutti, e rispetto agli altri anni, sulla carta abbiamo più possibilità di vincere, perché certi giocatori arrivati hanno fatto sì che il gap si riducesse ulteriormente. Però sono imprescindibili alcune caratteristiche che permettono a tutte le grandi squadre di confermarsi ogni anno: l’abnegazione, l’entusiasmo, la voglia di stupire e di soffrire insieme, la passione che si mette in campo. Sognare non costa nulla, ma bisogna farlo con i piedi per terra, con concretezza e consapevolezza”.

Buffon e l’arrivo di Higuain

\r\nDopo averlo temuto tanto nelle tre stagioni precedenti, Buffon si ritrova come compagno Gonzalo Higuain. La Juventus ha deciso di pagare la clausola rescissoria da 90 milioni di euro, facendo uno sforzo importante.“Se me lo aspettavo? In effetti no – sottolinea ancora il capitano secondo quanto riportato da ‘Tuttospor’ – , poi quando tutti hanno iniziato a parlarne, un pensierino ho iniziato a farlo. Era uno spauracchio, il pericolo numero uno ogni volta che incontravamo il Napoli. Parliamo di un giocatore di livello internazionale, che stimavamo prima e che stimiamo ancora di più ora”.

“Le critiche ricevute dopo il passaggio alla Juve? Io credo che un giocatore che ha il coraggio di fare una scelta simile, dimostra una grandissima personalità, perché per lui sarebbe stato molto più comodo farne altre. E poi la stampa, i tifosi, anche noi giocatori siamo molto volubili: a seconda di come vanno le cose ci sentiamo molto attaccati a certi campioni, ma anche subito pronti a prenderne le distanze. Io penso che uno come Higuain che a Napoli in tre anni ha segnato caterve di gol credo avesse giustamente la libertà di scegliere un’altra destinazione. Libertà direi confermata dal fatto che ci fosse una clausola rescissoria”.

“Può avere un peso enorme nel gruppo, per la sua storia calcistica, le maglie che ha vestito, i gol che segna, la presenza sia fisica che caratteriale. Oltre a lui sono arrivati altri giocatori che se confermeranno quanto fatto in carriera, avranno il desiderio di stupire ancora e aiutarci mettendosi a disposizione, credo potremo migliorare molto”.

Buffon e le figurine

Per Buffon sarà probabilmente una delle ultime chance per provare a vincere la ‘coppa dalle grandi orecchie’. Dopo aver alzato al cielo la Coppa del Mondo, si tratterebbe del coronamento ideale di una carriera super.

“Ringrazio la Juventus perché quanto fatto in questi cinque anni è straordinario, ed è merito di tutte le singole persone che compongono la società, e perché in questa finestra di mercato è stato dato un impulso davvero notevole che permetterà a noi un po’ più anziani di credere a qualcosa di grandioso e ai tifosi di sognare ad occhi aperti. Questo non capitava da tanto, ma ora sono stati fatti acquisti di spessore e livello internazionale. Certo, se tornassi ad essere il Gigi che a sei, sette anni, collezionava gli album delle figurine, completare la squadra della Juve mi renderebbe il bambino più felice del mondo, perché vedere tutti questi campioni mi farebbe davvero piacere. Però un conto sono gli albi delle figurine, un conto è il campo. E lì – conclude – dovremo dimostrare che tutto ciò che si dice di noi è vero”.

Condividi
Pubblicato da
Alberto Zamboni