Gianluigi Buffon racconta i segreti della Juventus al sito dell’Uefa. Mancano poco più di 24 ore alla sfida di Champions League con il Monaco e i campioni d’Italia ancora una volta partiranno dal loro punto di forza: la difesa quasi imperforabile. “I due soli gol subiti in Champions? Potevamo anche fare a meno di prendere quei due. Non c’è mai fine al peggio – dichiara il numero uno bianconero – , ma anche al meglio. Bisogna sempre ambire a migliorarsi. Appena due gol subiti sono frutto di un lavoro di squadra estenuante. Di una grande capacità difensiva rappresentata in primis dal pacchetto difensivo, ma anche da un grande lavoro di centrocampisti e attaccanti”.
Molti parlano di calcio spettacolo, di fase offensiva, ma dimenticano che alla fine vince sempre chi subisce meno gol.
“Penso che l’arte della difesa sia sottovalutata quando non si hanno grandi difensori – continua Buffon – . Per esempio, sia all’andata che al ritorno con il Barcellona la Juve non mai ha fatto catenaccio. Ha giocato la partita, quando c’era da attaccare e quando c’era da difendere. E quando ci si difendeva sono emersi i valori dei singoli, ma anche la conoscenza del reparto, l’empatia che c’è tra di noi”.
“E’ un elemento molto importante – continua ‘SuperGigi’ parlando dell’affiatamento con i compagni del reparto arretrato – , ci conosciamo da tanto, ci stimiamo da tanto, ci deridiamo da tanto. E’ bello anche quello. Quando entro negli spogliatoi e vedo Barzagli stanco, vado lì e gli dico: Barza sei finito, è ora che smetti di giocare. E’ un modo come un altro per tenerci vivi, stimolarci e lo puoi fare solo quando dall’altra parte c’è un rapporto paritario, un rapporto di fiducia e di grande stima”.
Certo è che la BBC comincia ad essere avanti con gli anni e se non riuscirà a vincere la Champions quest’anno, un’altra occasione non capiterà tanto facilmente…
“Cosa ci rende speciali? Ognuno ha delle caratteristiche che mancano agli altri due e si assemblano in maniera perfetta. Poi non c’è gelosia tra di noi. C’è sempre questa convinzione che spronarci l’un l’altro possa dare qualcosa alla squadra. E quindi si è veramente creato un meccanismo psicologico molto bello. Ma oltre a loro la Juve ha anche Rugani – evidenzia Buffon – , che sarà il prossimo centrale della nazionale, ha Benatia, che ha giocato in squadre importanti. Per cui si è rinforzata ulteriormente. Faccio fatica a trovare in Europa un pacchetto di cinque centrali così forti”, conclude.