Brescia, Catalanotti: non era prassi, non lo facevano tutti

A poche ore dalla sentenza che ha definito “colpevoli” Giraudo, Lanese, Pieri e Dondarini, nell’ambito del Processo di Calciopoli, ecco l’intervista all’ Avvocato Bruno Catalanotti, che in questo processo rappresenta il Brescia Calcio. Brescia Calcio, che insieme a Bologna, Atalanta e Figc si è costituito parte civile e chiede un risarcimento danni, derivante da un sistema illecito che alterava classifiche e risultati…\r\n\r\nChe sensazioni aveva stamattina prima che la sentenza si esprimesse nei termini a noi noti? Positiva o pessimista?\r\n\r\nAssolutamente un atteggiamento di grande fiducia perché il giudice De Gregorio in questi anni ha mostrato grande equilibrio e approfondimento delle questioni. Ha fatto interventi positivi nel senso che si è percepita la cognizione della vicenda, nella fattispecie il perfetto inquadramento sotto il profilo normativo processuale e quindi l’impressione che mi ero formato in quel periodo era un’impressione positiva. Di un magistrato che conoscesse bene le carte e che fosse anche così moderato e temperato nelle sue riflessioni da garantire una sentenza giusta e così è stato. Avevo un atteggiamento di piena fiducia stamane che poi è stata ripagata da una sentenza che mi sembra ampiamente condivisibile, che rende giustizia al Brescia, alle sue legittime aspettative e il suo diritto al risarcimento del danno.\r\n\r\nChe cosa significa questa sentenza per il Brescia e quale risarcimento avete chiesto in questo processo?\r\n\r\nSignifica che l’imputato Giraudo, che era l’unico imputato del giudizio abbreviato contro il quale il Brescia si era costituito parte civile è obbligato, una volta che la sentenza diverrà esecutiva, a risarcire il danno al Brescia per la retrocessione avvenuta a seguito delle malefatte della cupola nell’anno 2004-2005, quando il Brescia retrocesse. Sostanzialmente il danno si riferisce alla permanenza in serie B nell’anno successivo, ma secondo me anche negli anni successivi. Noi riteniamo che se il danno per il primo anno deve essere totalmente addebitato a Giraudo, negli anni successivi tuttavia c’è una forte causale della permanenza in serie B, quanto meno al 50% il danno è sempre a carico di Giraudo. La richiesta è stata modulata secondo questo criterio. Ormai è accertato che per le squadre Brescia, Bologna e Atalanta la differenza tra serie A e serie B a livello di introiti è di circa 12 milioni 500.000 euro. Complessivamente ( tra danni all’immagine e morali) abbiamo chiesto 55-56 milioni di euro, più o meno in linea con quello che è stato chiesto dal Bologna Calcio.\r\n\r\nDomani (15 dicembre) sarà un’altra giornata fondamentale?\r\n\r\nDomani sentiamo alcuni pezzi del pm, poi verrà sentito nuovamente il presidente Carraro, io penso che non si avvarrà della facoltà di non rispondere. Chiarirà alcune situazioni che peraltro sono già state esaminate dal Dottor De Gregorio, che come sapete lo ha prosciolto. C’è stato ricorso, la Cassazione ha respinto il ricorso quindi il proscioglimento è definitivo. Direi che fondamentale sarà l’udienza del 22 dicembre, perché si incomincerà a sentire l’autore dei rapporti dei carabinieri, sui quali si fonda l’accusa, l’investigatore che ha condotto le indagini con il suo staff. Sarà il momento della verità perché sarà quasi certamente durante la fase dell’audizione dell’ufficiale dei carabinieri che verranno esaminate le varie intercettazioni, che costituiscono l’elemento fondamentale dell’accusa.\r\n\r\nSi è parlato recentemente di un’eventuale coinvolgimento dell’Inter rispetto alla vicenda del guardalinee e di Cordoba: Lei che cosa ne pensa?\r\n\r\nL’Inter non mi risulta che sia coinvolta nella vicenda così come io ho potuto leggere gli atti del processo. Dell’Inter non si parla praticamente mai. E’emersa questa circostanza peraltro mai rivelata in precedenza, che si riferisce ad un presunto intervento dell’Inter su Coppola a proposito di un referto di espulsione di Cordoba. Non credo che questo possa costituire notizia importante ai fini del processo. Il processo riguarda Moggi e altri imputati per fatti ben precisi con conseguenze sulla classifica fondamentali, perché la classifica è stata alterata le situazioni di scudetto e di retrocessioni sono stati oggetto di una manipolazione e di un taroccamento. Si tende ad affermare che il malaffare era diffuso e solo per questo non sarebbe punibile, prima di tutto manca la prova di questa diffusione del reato. A me non risultano telefonate, contatti e rapporti tra i designatori arbitrali e altre società di calcio. Il fatto riguarda la Juventus, la Fiorentina e la Lazio.\r\n\r\nLa Figc si è costituita parte civile, ma rispetto alle recenti dichiarazioni di posizione del presidente della Juventus Blanc (che chiedeva stelle e revisione della sentenza sportiva) non ha mai preso una posizione. Lei che opinione ha in merito.\r\n\r\nLa decisione di costituirsi parte civile da parte della Federazione è stata interpretata come un segno di voler cambiare pagina. Nel 2006 Carraro in una famosa intervista a Canale 5 dalla Costa Smeralda disse che le dimissioni erano conseguenti ad una sorta di consapevolezza dell’inefficace azione di controllo che doveva essere svolta. Per noi l’intervento della federazione in sede processuale è stato un segno che abbiamo apprezzato molto. Queste ultime scaramucce tra Blanc e Federazione non credo che possano alterare il giudizio favorevole che abbiamo dato al fatto di essersi costituita parte civile nel processo.\r\n\r\nCredits: 24OrediSport\r\nFracassi Enrico – Juvemania.it