Bonucci: “Il Milan mi ha migliorato, con Sarri più sicurezza in Champions”

L’intervista rilasciata da Leonardo Bonucci nel giorno di Ognissanti: la parentesi al Milan e la rivoluzione di Sarri dopo le vittorie di Allegri

Leonardo Bonucci, capitano in pectore della Juventus, ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano La Stampa. Protagonista di 7 degli 8 scudetti consecutivi ottenuti dai bianconeri (“È un bel dato, mi auguro di poter continuare”), il numero 19 della Vecchia Signora non rinnega però la stagione giocata con la maglia del Milan. “Mi ha migliorato: sono più riflessivo e ho corretto alcuni difetti – ammette Bonucci – . Ringrazio il Milan, ma la Juve è casa mia: so di essere al posto giusto. Sto bene, ho voglia di migliorarmi e ho 5-6 anni per vincere più trofei possibili”.

Cresciuto nelle giovanili dell’Inter, Bonucci era tifoso della Juventus sin da bambino e l’aver raggiunto le presenze di un mostro sacro come Tardelli lo riempie d’orgoglio. “È orgoglio e un’emozione. L’anno al Milan mi ha pregiudicato posizioni in quella classifica, ma spero di scalarla ancora per anni. Nel 1996 avevo la maglia della Juve come regalo della cresima – ricorda – , immaginate che cosa vuol dire essere parte di questa gloriosa società…”.

Bonucci: “Così rifiutai l’offerta russa”

Eppure, prima del Milan c’era stata un’altra occasione in cui Bonucci è stato vicino a lasciare la Juve. “Quando arrivò Conte – ammette – ero il quinto difensore per lui. C’era la proposta dei russi (lo Zenit San pietroburgo, ndr) ed ero lì per firmare, però sentivo dentro di me che qualcosa non tornava: sarebbe stata una sconfitta andare via così. L’ho convinto con il lavoro e quando passammo a tre, non sono più uscito dal campo”. Da quel momento è iniziata la vera storia d’amore di Bonucci con la Juventus, che è proseguita poi sotto la guida tecnica di Allegri (tra alti e bassi il rapporto con il tecnico livornese) e ora con Sarri.

A proposito del nuovo tecnico, il numero 19 bianconero sottolinea: “Non ci ho creduto finché non l’ho visto arrivare. Sapevamo che con lui cambiavamo modo di interpretare le partite: lo stiamo facendo, ma è ancora tutto da scrivere e vogliamo che l’annata diventi storica. L’obiettivo – insiste – è vincere, facendolo con il bel gioco. Se poi serve una partita sporca, si fa. La Champions League? C’è una consapevolezza diversa: vogliamo scendere in campo ed essere padroni della partita. Negli anni passati facevamo fatica ad imporci in Champions, mentre ora c’è più sicurezza. Ci sentiamo forti, ma non dobbiamo cadere nella presunzione”.

Bonucci: “Nulla si può dire sui risultati di Allegri”

Inevitabile la domanda relativa alle differenze tra Allegri e Sarri, Bonucci ne esce alla grande palla al piede: “Ognuno ha i propri modi di arrivare al massimo: Allegri l’ha fatto con 5 scudetti di fila e due finali di Champions, nulla si può dire. Ora c’è un altro modo di concepire il calcio e ci stiamo divertendo tanto con le idee di Sarri. Ci danno molto a livello di sicurezza e consapevolezza: ci auguriamo di vincere altrettanto. Un grande cambiamento, per noi difensori innanzitutto: dalla marcatura a uomo ad una a zona in qualsiasi parte del campo”, continua.

Nessun problema, infine, per Matthis de Ligt, forte e ancora molto giovane: avrà tutto il tempo per crescere e la Juventus è l’ambiente ideale. “Gli ho detto di stare sereno: ci siamo passati tutti in questi momenti, io anche l’anno scorso quando sono tornato… Lui è il difensore del futuro: deve entrare nei meccanismi e non è facile, perché fin da ragazzino – conclude Bonucci – è stato abituato a giocare uomo contro uomo”.