L’ingaggio di Bonucci si è dimezzato e i costi sono più sostenibili, ma la Juve vuole comunque liberarsi di lui. Il difensore non viene più considerato nemmeno come prima alternativa ai titolari e si cerca una soluzione. Anche se lui vuole rimanere.
In casa Juve continua a tenere banco il caso legato a Leonardo Bonucci. Il difensore è finito in fondo alle gerarchie di Max Allegri e si prospetta per lui una stagione ai margini. Il club gli ha comunicato che può trovarsi una nuova sistemazione nonostante il suo contratto scada nel giugno del 2024. Ma la situazione è complicata, perché l’obiettivo del giocatore è quello di entrare nella lista dei convocati per l’Europeo in programma la prossima estate, per poi ritirarsi – come già annunciato. Ora spunta un retroscena sul suo contratto, anche se potrebbe non essere rilevante.
Secondo quanto riporta la Gazzetta dello Sport infatti, secondo gli accordi, nell’ultimo anno di contratto l’ingaggio di Bonucci si è quasi dimezzato. Dai 6.5 milioni ai 3.5. Cifre decisamente più abbordabili per i conti della Juve, ma non abbastanza per chiudere la questione legata al suo futuro. Il rapporto con Allegri, da quel famoso Juve-Palermo del febbraio 2017 – seguito dall’esclusione nel match con il Porto in Champions League e il famoso sgabello in tribuna – è incrinato e nonostante la riappacificazione, il tecnico spinge per la sua cessione.
La situazione è però complicata perché Bonucci non vuole spostarsi da Torino, così come la sua famiglia. In più il difensore ha già in mente di cominciare il percorso da allenatore una volta appesi gli scarpini al chiodo. L’ipotesi Newcastle ha perso quota, mentre la strada verso la Sampdoria non scalda particolarmente il giocatore nonostante la chiamata di Andrea Pirlo. Il giocatore è atteso il 17 alla Continassa, ma secondo il Corriere dello Sport la Juve sta pensando di escluderlo dai convocati per la tournée negli Stati Uniti.