Boniek: “Merito la stella. Contro di me solo l’1% dei tifosi juventini”

Zibì Boniek non riesce proprio a darsi pace. La sospensione della stella che avrebbe dovuto avere il suo nome nel nuovo stadio della Juventus lo ha amareggiato. Dopo lo sfogo dei giorni scorsi, l’ex attaccante romanista spiega a ‘Il Giorno’ come sta vivendo questa vicenda: “Io traditore? Ho sempre saputo che in Italia ci sono circa 14 milioni di juventini e io in questi anni ne ho incontrati tanti in strada, al bar, in Polonia, dappertutto. Tutti mi salutano, mi chiedono foto e autografi, nessuno che mi contesti. Se poi, fra 14 milioni, c’è un uno per cento che non la pensa come me, il valore è minimo, insignificante. Ma per essere più esplicito vorrei citare quattro fatti. Primo: ho giocato tre anni nella Juve e ho vinto cinque titoli, uno scudetto, una coppa Italia, una Supercoppa, una Coppa Campioni e una Coppa delle Fiere. Nelle tre finali europee sono stati fatti cinque goal di cui tre siglati dal sottoscritto. Secondo: ai miei tempi la Juve fu la prima squadra italiana a espugnare un campo inglese in Coppa dei Campioni. Ci imponemmo sul terreno dell’Aston Villa per 2 a 1, la rete della vittoria porta la mia firma. Terzo: quando vincemmo la Coppa Campioni contro il Liverpool nella tragica notte di Bruxelles fui l’unico giocatore juventino a devolvere l’altissimo premio partita ai parenti della trentanove vittime. Da notare che feci quel gesto nonostante avessi già un contratto con la Roma. Quarto: quando la Juve vinse a Tokio la Coppa Intercontinentale e io giocavo già nella Roma mi fu recapitato un orologio da camino di grande valore, accompagnato dal seguente biglietto ‘Grazie Zibì, senza di te non saremmo mai arrivati fin qui. Gianni Agnelli. Ho sentito parlare di poca gratitudine. Se poca gratitudine significa aver voluto bene anche alle altre due mie squadre, alla Roma e alla Nazionale polacca, allora sono un ingrato. Se poca gratitudine significa aver criticato alle volte Giraudo e Moggi ma mai la Juve, i suoi tifosi, i suoi giocatori, i suoi allenatori, allora sono un ingrato. Via, siamo seri… Vi invito a cliccare sul sito Juve e scoprirete che sono fra le prime sei stelle bianconere, il posto accanto a me, gradito ai tifosi juventini, è già esaurito. Siccome sto notando, però, che contano le chiacchiere da bar, potrei anche farmi da parte, senza aspettare l’esito della nuova votazione. Così certe minoranze calpesteranno la storia di Boniek e anche della Juve…“.