Boniek: “Alla Juve tanti leader, ma solo a parole”

boniekZibì Boniek, tre stagioni alla Juve nella prima metà Anni 80, ci va giù pesante: rispondendo ad un’intervista della Gazzetta dello Sport, ha ribadito a chiare lettere quanto sia in salita il percorso per Zaccheroni e per la Juventus in ottica Champions. E i giocatori hanno le loro (e non poche) colpe, secondo l’ex bomber.\r\n\r\n1Milan, Roma, Napoli, Palermo e Juve: chi in Champions dietro l’Inter?\r\nE’ favorita la Roma, che dopo qualche disgrazia iniziale adesso ci sta mettendo entusiasmo e convinzione: sono le sue armi in più. E poi non ha giocatori che prima di un derby fanno baldoria tre giorni di fila… Subito dopo il Milan, che non mi convince per nulla, ma riesce a far punti. La Juve è lì dietro: ha il dovere di arrivare almeno quarta, il quinto posto sarebbe un fallimento totale. Scorrendo la rosa, non mi capacito di come possa essere messa così male. Sì, ha tanti infortunati, ma anche in questo caso bisognerebbe chiedersi i motivi. Ah: occhio al Napoli.\r\n\r\n2Quali sono le difficoltà maggiori con cui dovrà confrontarsi Zaccheroni? \r\nL’assenza di giocatori come Trezeguet e Iaquinta, che è fondamentale. E, nel breve periodo, la mancanza di risultati: un paio di vittorie potrebbero sbloccare tutto. Un altro problema sono i leader della squadra: bravi a parole, l’esatto opposto sul campo, dove sono leader al contrario. La gestione di certi personaggi è dura, comunque Zaccheroni ha l’esperienza per uscirne fuori.\r\n\r\n3 In che modo la Juve può risollevarsi?\r\nInnanzitutto a livello dirigenziale: mancano la forza e la chiarezza che in passato sono sempre state un segno distintivo. Vedo un po’ di disorganizzazione econfusione. Per quanto riguarda il campo,  purtroppo non c’è un singolo in grado di decidere una partita.\r\n\r\n(Credits: Gazzetta dello Sport)\r\n