(Di Gaver) Avrei preferito parlar di calcio, del calo fisico della Juve, di alcune discutibili decisioni tecniche (Borriello e non Quagliarella… Vucinic?), avrei voluto dare un mio piccolo contributo di pensiero alla stagione comunque bellissima della Juve, pronosticata 6°-7° da tanti sommi pallonari alcuni mesi fa ed ora eletta a grande antagonista del Milan… Avrei voluto, ma non posso.\r\nNon posso perché esiste un dovere civico che va al di la di ogni passione, di ogni credo e di ogni simpatia, a prescindere dall’ambito che si sta visitando; esiste quella forma di rispetto umano che dovrebbe (sottolineo dovrebbe) distinguere gli uomini dai quadrupedi! Ma questo, sovente, non accade.\r\nNon accade soprattutto nei meandri di quella pseudo passione sociale chiamata “calcio”, non a caso definita oppio dei popoli, proprio perché attraverso la scusante di un tifo sportivo esprime quanto di più becero la nostra società possa partorire.\r\nE non bastino le varie inchieste su scommesse e gestioni societarie poco pulite, sul doping, su soldi troppo facili in un mondo in fondo bambino, non basta tutto questo e molto altro ancora… In quel di Bologna han voluto sdoganare anche l’ultimo tabù prima della totale indifferenza, anzi del totale menefreghismo&odio nei confronti del sentimento umano.\r\nPer la serie… Ogni cosa è lecita purché si faccia in quei recinti (ormai ex stadi) dove gli animali più innocui e frustrati della società diventano belve inferocite.\r\nPessotto è un uomo di sport, una persona intelligente e colta, uno di quei soggetti che vorresti come collega di lavoro, come amico e confidente o come consigliere in decisioni importanti da prendere.\r\nSemplicemente, un giorno, la sua sensibilità è stata più forte della sua volontà, marcando però a chiare lettere che è una mente pensante, uno che non accetta quanto di negativo la vita possa offrire e fronteggiandolo, quel giorno, di certo nel modo peggiore.\r\nMa è una mente pensante, un cuore vivo e non è un automa o un robot!\r\nInvece ieri, Bologna, probabilmente per “merito” di alcuni animaleschi robot che hanno una vita vuota come il brik del latte usato, si è costellata di uno spettacolo indecoroso ed indegno per una città che appena pochi giorni prima aveva dato l’addio ad un Immenso Interprete dell’arte musicale Italiana.\r\nMa Bologna non può voltarsi dall’altra parte, non può far finta di nulla, non può trattarli alla stregua di 4 bulli di periferia; perché un conto è inveire generalizzando contro una squadra, un altro è attaccare una tragedia umana consumata.\r\nIl sindaco in testa, a nome della città tutta, dovrebbe recarsi da Gianluca e porgere dignitosamente le proprie scuse per l’accaduto.\r\nQuesto perché se si continua di questo passo, se si dà tutto per dovuto o per poco considerevole, arriveremo al punto che persino l’azione fisica sarà intesa come facente parte di fatto&diritto di quel mondo intoccabile.\r\nPer questo vi chiedo… Quello stesso striscione, esposto in un condominio, cosa avrebbe comportato? Probabilmente denuncia immediata e forse arresto di qualcuno.\r\nSarebbe auspicabile che (anche) il mondo del calcio rientrasse nei limiti del rispetto e della legalità, dandosi un freno che corrisponda al generale e corretto senso del rispetto.\r\nAltrimenti, quelle tante belle note cosparse per la vie della città, che solo pochi giorni fa rievocavano amore e leggerezza, sarebbero soltanto dei “decibel” sparati a caso…\r\nSaluti