Bernardeschi: “Ronaldo? Presto ci chiederemo quando smetterà di segnare”

Federico Bernardeschi, 24 anni, parla com un veterano dal ritiro della nazionale: tutto sulla Juventus e il nuovo compagno CR7

Federico Bernardeschi è sempre più calato nella dimensione Juve: due volte titolare nelle prime tre partite ufficiali, Allegri gli ha dato addirittura più spazio di Douglas Costa e Dybala. Insomma, il fantasista di Carrara è ormai considerato un big a tutti gli effetti, merito soprattutto della sua umiltà e dedizione. “Lavoro ogni giorno per dimostrare di essere da Juve: non mi ha fatto bene – le parole dal ritirono della nazionale riportate dal Corriere di Torino – , ma benissimo. Mai mi sono pentito della scelta”. La presenza in rosa di Cristiano Ronaldo lo ha spronato ulteriormente e chi lo conosce bene dice sia diventato un vero e proprio maniaco di allenamento e alimentazione, proprio come il portoghese.

“Cosa ho capito mia sua esperienza in bianconero? Che la testa conta più delle qualità tecniche. Giocare un minuto – continua Bernardeschi – vale come farlo per novanta. Devi sempre farti trovare pronto. Il bene comune conta più dell’interesse personale. Un ragazzo pensa che nel momento in cui arriva in una grande il più è fatto. Non è così. È l’inizio di un percorso. Entri in un’altra dimensione e devi essere pronto alla concorrenza. E non solo. Quando hai raggiunto la consapevolezza di quelli che sono i tuoi punti di forza, devi imparare ad allenarli”.

Ha solo 24 anni, ma parla come un veterano Federico: ragazzo intelligente, serio, sarà uno dei pilastri della Juve del futuro e non è escluso affatto che non ne diventi una bandiera come è stato per un altro grande carrarese, Gigi Buffon. “La Juve è uno dei 5 migliori club d’Europa e se ogni giorno non dai il meglio sei rovinato. Prepararsi a vincere è più importante che farlo. Ronaldo? È un ragazzo eccezionale – puntualizza Bernardeschi – , ha portato molto alla Juve e lo farà ancora di più con il passare del tempo. È un fenomeno e un professionista esemplare. Un acquisto che non fa bene solo a noi, ma alla serie A, ai tifosi italiani, a tutto il movimento. Non ci sono cose negative. Ronaldo è un tesoro e ogni giorno cerco di rubargli qualcosa senza snaturarmi. È a secco da tre partite? È normale incontrare delle difficoltà quando cambi paese e campionato. Lo è anche se ti chiami Ronaldo. Tra un po’ ci chiederemo quando smetterà di segnare”.