Federico Bernardeschi ieri sera ha messo a segno il secondo gol alla sua seconda presenza dal primo minuto. Il rodaggio dell’ex viola è finito e nonostante la concorrenza agguerritissima, il ragazzo è e sarà molto utile alla causa. Nonostante la sostituzione, contro la Spal è stato uno dei migliori in campo per dedizione e impegno. Le qualità le conoscono tutti, sono importanti e vista l’età può ancora migliorare e tanto. Del resto, come confermato dall’intervista rilasciata nel post-partita, Bernardeschi ha confermato di avere umiltà e personalità.
“Sono contento – ammette a Premium Sport – , abbiamo giocato bene e ho segnato un bel gol. Peccato però per il nostro piccolo calo mentale, dobbiamo migliorare in questo, come ci dice tutti i giorni Allegri. Lo sappiamo, ci stiamo lavorando, ma ancora non basta, domani analizzeremo ancora questi aspetti. Sono felice e lo dedico a tutti quelli che sono sempre a fianco a me: bisogna sapere aspettare il proprio momento, specie in una società così importante, dando sempre il 100% in ogni allenamento e quando si è chiamati in causa. Questo è quel che deve fare un professionista, penso: io sono sicuro che il lavoro paga”.
In estate la Juventus ha preferito non caricarlo di troppe responsabilità, negandogli la maglia numero 10 che è andata invece sulle spalle di Dybala. Nessuna mancanza di fiducia, ma solo voglia di far crescere Bernardeschi nel miglior modo possibile, come avviene per ciascun giovane campione che sbarca a Torino. Ancora una volta, ha avuto ragione Allegri che non lo ha gettato nella mischia a testa bassa, ma lo ha gestito fin qui in modo egregio. Da qui alla fine del campionato l’ex viola sarà ancora più utile e incisivo.
Tornando sulla partita vinta per 4-1 contro la Spal, Bernardeschi ha poi concluso.
“Quando stai vincendo, dopo una splendida mezz’ora, non puoi permetterti un calo del genere, devi gestire la partita, segnare un altro gol e chiuderla. Invece abbiamo preso il 2-1 per una disattenzione: è il nostro errore in questo momento. Quando prendi gol non è solo colpa dei difensori, ma di tutti. Bisogna difendere tutti insieme, e se riusciremo a fare questo piccolo passo ci toglieremo molte soddisfazioni. Ci aspettano due grandi trasferte, a Milano e a Lisbona – conclude – , e siamo molto carichi”.