Bernardeschi: “A chi non piacerebbe la Juventus?”

Federico Bernardeschi non si sbilancia da Ibizia: “Sarò in ritiro con la Fiorentina, credo”, il punto sulla trattativa con la Juve

Federico Bernardeschi si sta godendo un supplemento di vacanze dopo gli Europei Under 21, ma ha sempre il telefonino a portata di mano. Da un momento all’altro potrebbe arrivare la chiamata del suo agente Beppe Bozzo, che gli dovrà comunicare il suo futuro. Da Ibiza, intanto, il numero 10 della Fiorentina, ha rilasciato alcune dichiarazioni dalla Gazzetta dello Sport.

“Non vedo l’ora di cominciare la nuova stagione – esordisce – . Spero di confermarmi e, se possibile, di migliorare ancora. Dove? Vado in ritiro con la Fiorentina, credo. La Juve? Non so. Io sono sereno. E non ho fretta. Ho sempre pensato che ognuno debba fare il suo mestiere. Io ho fatto il mio, cioè cercare di giocare bene. Adesso tocca al mio procuratore e alle società. Non mi intrometto. Ripeto, sono tranquillo e non ho fretta. Ma a chi non piacerebbe giocare nella Juventus? La Fiorentina sembra voler rivoluzionare l’organico e cambiare pelle? Diciamo che è un periodo un po’ strano…”, conclude.

Insomma, un discorso alquanto “politico” quello di Bernardeschi, che non si sbilancia né da una parte né dall’altra, perché potrebbe diventare presto bianconero, ma anche rimanere in viola, nonostante un progetto ridimensionato dopo tante cessioni.

La trattativa prosegue ad oltranza, ma il summit di ieri è saltato poiché Marotta è volato in prima persona in Germania per firmare il contratto di Douglas Costa. Secondo la Gazzetta dello Sport, le posizioni sono chiare: la Fiorentina chiede 40 milioni più 10 di bonus, la Juventus ne offre 30 più 5. Con una tifoseria sul piede di guerra, i viola tendono a dilatare i tempi ed attendere magari qualche giocatore in entrata per calmare gli animi. Oggi, intanto, ci dovrebbe essere un incontro tra Corvino e Bozzo. Sarà risolutore oppure la telenovela continuerà per l’intera estate 2017? Marotta sembra avere fretta, anche perché c’è il rischio che salti Schick