Rodrigo Bentancur è una delle rivelazioni della Juventus di questa prima parte di stagione. Complici anche gli infortuni di Khedira, Marchisio e Pjanic, il 20enne mediano uruguayano si è preso le luci della ribalta e lo ha fatto a pieni voti. Che il ragazzo avesse grandi doti è stato chiaro sin dal primo giorno in bianconero, del resto non giochi con il Boca se non hai personalità, poiché gli stadi argentini sono molto caldi.
Arrivato alla Juve nell’affare Tevez, Bentancur è stato riscattato ad aprile scorso per una cifra che si aggira sui 9 milioni di euro più bonus, mentre c’erano club come il Milan pronti a pagarne anche 15 pur di assicurarselo. In estate Allegri lo ha lanciato nella mischia sin da subito nelle amichevoli di lusso contro squadre come Barcellona e PSG, provandolo in diversi ruoli. Trequartista, mezzala, regista davanti la difesa, le qualità dell’uruguagio sono tali da renderlo abile in diverse posizioni del campo. Che si giochi a tre o a due, Rodrigo non si scompone e si posiziona in campo come un veterano. Non teme di prendersi le sue responsabilità e all’occorrenza aiuta anche in fase difensiva, cosa che non guasta mai in un centrocampista moderno.
Non è un caso, dunque, che il ct Oscar Tabarez, oltre ad averlo convocato per la seconda volta con la nazionale maggiore dell’Uruguay, lo abbia scelto per la conferenza stampa alla vigilia del match contro il Venezuela. “Ovviamente, mi fa piacere far parte di questo processo di cambiamento in nazionale – ammette Bentancur rispondendo ai giornalisti del suo Paese – Sono molto contento. Speravo nella chiamata. E chiaramente il passaggio alla Juve mi ha aiutato molto. In squadra ritrovo tanti giocatori giovani ed è bello essere nel gruppo”.
Insomma, la rifondazione dell’Uruguay riparte da Bentancur, un 20enne con la caratura di un veterano che avrà il compito di prendere per mano la sua nazionale e portarla verso nuovi traguardi. Esattamente come dovrà fare alla Juventus: il futuro bianconero è suo e c’è già chi lo vede come uno dei capitani del futuro.