Delle prime tre squadre in classifica, solo una ha vinto senza aiuti arbitrali e anzi ha sbagliato un rigore peraltro apparso ineccepibile. Dico del Napoli ovviamente, che a dimostrazione di quel ‘ci sta tutto nel livellamento verso il basso’ che paghiamo nelle Coppe e in Nazionale ha anche trovato il modo di soffrirselo, e soffriggerselo, il successo sul Catania in zona retrocessione. Ma non ha avuto regali arbitrali.\r\n\r\nInvece – ma tu guarda lo spirito del tempo sotto la Madonnina evocato più volte anche da Moggi defenestrato nel 2006 dalla Mole ma profondo conoscitore del ramo -, la prima e la terza, il Milan e l’Inter, hanno vinto di misura grazie a sesquipedali errori arbitrali. Ho apprezzato molto, e lo dico senza ironia, gli esperti in studio del digitale di Mediaset che fin dall’intervallo di Chievo-Milan hanno rimarcato il braccio di Robinho abbonato dall’arbitro Banti in un modo raccapricciante. Provate solo a immaginare se fosse accaduto a Pellissier, dall’altra parte. Mani, era mani, gol da annullare hanno chiosato Pistocchi e soci. Poi nel dopo partita sono scivolati in una sorta di resipiscenza (non è una parolaccia) mentre veniva intervistato quel sagace Allegri, arrampicandosi sul fatto che fortunatamente poi il Chievo aveva pareggiato e quindi il gol di Robinho, pur irregolare, non era stato decisivo.\r\n\r\nValutazione che tratta la matematica più o meno come una Ruby qualsiasi: ma scusate, se è finita 2-1 per il Milan, al di là di come vanno le partite se segna prima uno o l’altro e in base a quando segnino, senza il gol di Robinho finiva 1-1, stando così le cose. Due punti in meno, o non so più far di conto? L’obiezione di Galliani sarebbe: e bravo tu, il giorno prima anche l’Inter – terza in classifica – aveva battuto il Cagliari con un gol solo e segnato con Ranocchia in macroscopico fuorigioco. Gol anch’esso da annullare. Quindi, potrebbe evincerne il Galliani, ci è stato semplicemente ridato il maltolto. Non fa una piega, se si accetta la logica per cui ci sono due squadre, le milanesi, dove prima ce ne erano tre, le stesse più la Juve e qualche volta la Roma, che si spartiscono le spoglie di campionato e potere. Ma il Cagliari e il Chievo sono due squadre di fessi? Ditecelo, così si fa prima.\r\n\r\nE il Napoli di De Laurentiis, ammesso che tenga fino in fondo per suo merito, avrebbe perfino il diritto di vincere il campionato o sarebbe uno scudetto ‘perso’ per il Palazzo perché uscito da Milano? Lo so, sono teorie moggesche almeno all’apparenza: ma invece di ricadere sotto le definizioni di comodo, perchè non si risponde alla domandina semplice semplice che segue. Se fosse accaduto alla Juve di Moggi sotto forma di Ranocchia e di Robinho quello che abbiamo appena visto, avreste pensato alla buona fede degli arbitri o a una loro ‘cricca’ teleguidata dal Belfagor di Monticiano via Civitavecchia? Sì? Davvero? Bugiardi, non vi mentite addosso, oppure spiegatemi il motivo perchè allora gli arbitri erano dei delinquenti e adesso sono dei fischietti garruli e distratti.\r\n\r\n(Di Oliviero Beha per ‘Il Fatto quotidiano’)