Beccantini: “Una rete figlia di nessuno”

roberto-beccantiniCercasi, disperatamente, il papà del primo gol juventino contro l’Inter. C’è chi dice che sia scomparso e chi mai apparso. Il parto risale a sabato sera, nella clinica «olimpica» di Torino, ma parenti stretti e infermieri brancolano nel buio. Per una volta, nemmeno le perizie tv hanno permesso di far luce sul caso. Molto istruttiva la lettura dei giornali: per la Gazzetta dello Sport, la Repubblica e Tuttosport, l’autore è Chiellini; per il Corriere della Sera e La Stampa, Del Piero; per il Corriere dello Sport, il Giornale e il Messaggero, addirittura Lucio (dunque, autogol). Anche l’Ansa ha scelto la via più comoda, ma probabilmente più giusta: Lucio.\r\nVoce di popolo: decide l’arbitro. Magari. L’arbitro, che era Saccani di Mantova, non è tenuto a riportare il cognome del realizzatore: sul taccuino, quando una squadra segna, prende nota del minuto e, appunto, della squadra che ha segnato. Due i fatti certi: la punizione di Diego e la deviazione di Lucio. Per il resto: sembra Felipe Melo da come esulta, sembra Del Piero da come tenta la girata, sembra Chiellini, da come «saltella» (senza allusioni). Un gol orfano, un gol di quelli che Paolo Rossi riconosceva soltanto dopo essere stato scovato dal millesimo replay. Nel secolo scorso, ci saremmo salvati in corner: autorete. Oggi, siamo all’esame del Dna. A meno che qualcuno non confessi.\r\n(Credits: La Stampa)