Beccantini scrive a Repubblica: “Nessuno dall’Uefa fece pressioni per assegnare lo scudetto all’Inter”
Ci hanno raccontato per anni la frottola che “lo scudetto del 2006 è stato assegnato su pressione dell’Uefa”. Nessuno però in 5 anni ha mai confermato questa tesi, aggravata dalla mancanza di un documento ufficiale che presso la segreteria Figc ne testimoni l’avvenuto passaggio dalla Juventus all’Inter. Per di più, i protagonisti della vicenda, l’ex membro del Cda interista Guido Rossi e il trio delle meraviglie di saggi, hanno sempre negato di aver voluto assegnare lo scudetto di cartone ai nerazzurri affibiando ad altri la paternità della decisione. Intanto qualcuno glielo ha agevolato, no? In merito alla tesi delle pressioni Uefa, il noto giornalista Roberto Beccantini, ex prima firma de ‘La Stampa’ ha scritto a Fabrizio Bocca di Repubblica per chiarire su alcune vicende di sua diretta conoscenza.\r\n
“Caro Fabrizio,\r\nho letto sul tuo blog questo passaggio: “La dichiarazione di Aigner, ex dirigente Uefa contiene una verità decisiva che io vado sottolineando da sempre. Quello scudetto non si poteva non assegnare pena subire un procedimento Uefa contro l’Italia che avrebbe letteralmente cacciato tutti i club italiani dalle Coppe. Dunque discutere di “non assegnazione” come l’anno precedente non era possibile.\r\n\r\nNel 2007 per telefono, prima di dare alle stampe “Juve ti amo lo stesso”, e poi nel 2010 per e-mail parlai/contattai mister Lars-Christer Olsson, all’epoca di Calciopoli direttore esecutivo dell’Uefa. Gli chiesi, appunto, se l’Uefa avesse imposto l’assegnazione dello scudetto pena ripercussioni e/o perdite di posti da parte dell’Italia in ambito Champions.\r\n\r\nIn entrambi i casi mi ha risposto, testualmente, che mai l’Uefa ordinò all’Italia di assegnare lo scudetto pena perdita di posti. Voleva solo la lista entro i termini pattuiti con il professor Guido Rossi: le due squadre alla fase a gironi e le altre due ai preliminari. Non sono mai stato smentito, né nel 2007 né nel 2010…”