Beccantini: “L’Italia malata 11ª al mondo ma di cure vere non c’è traccia
Il Mondiale dà, il Mondiale toglie: dopo il trionfo tedesco, la Nazionale di Marcello Lippi era balzata in vetta alla classifica Fifa. Dopo il fallimento sudafricano, Cesare Prandelli la eredita fuori, addirittura, dalle prime dieci: undicesima, dietro persino all’Egitto, da quinta che era alla vigilia. Per la cronaca, nel 2003, all’indomani del Mondiale nippo-coreano, gli azzurri del Trap erano sprofondati al quattordicesimo posto, peggior piazzamento di sempre. Campo canta; e con i numeri non si bara, per astrusi che possano essere: e lo sono, soprattutto, quando ci fa comodo che lo siano. Come adesso. Viceversa, quando erava- mo i re – nel 1993, con Arrigo Sacchi ct, e nel 2007 tutto andava bene madama la marchesa. Il «ranking Fifa» è una scopiazzatura delle graduatorie tennistiche: nasce nel 1993 e, secondo il sistema vigente, riveduto e corretto, tiene conto dei risultati conseguiti negli ultimi quattro anni, con coefficienti variabili in base all’etichetta del confronto, alla consistenza dei protagonisti, ai gol realizzati e così via. Sarà anche roba da maniaci, ma dal momento che vale anche per definire le teste di serie,meglio non prenderlo sottogamba. Naturalmente, al comando è passata la Spagna. Naturalmente, con noi è crollata la Francia.\r\nLe classifiche sono radiografie, non terapie. Documentano l’entità della\r\nfrattura. Le cure, di soli- to, toccano alle Federazioni; nel nostro caso, alla Figc di Giancarlo Abete. L’eliminazione per mano slovacca risale al 24 giugno. Del cambio di ct, si sapeva già. Cure speciali, trattamenti specifici? Il topolino dell’extracomunitario in meno, l’idea di imbarcare Roberto Baggio e/o Paolo Maldini (scelte di facce o di facciata?), un richiamo generico al modello Barellona che, nei tempi di pace, sostituisce il modello inglese delle emergenze ultrà. Tutto qui.\r\n\r\n(Di Roberto Beccantini per ‘La Stampa’)