Uno spareggio per la Champions League, questa la sintesi di Juventus-Genoa secondo Roberto Beccantini, intervistato in esclusiva da Pianetagenoa1893.net. Secondo il noto giornalista e scrittore, è difficile che Zaccheroni riesca a dare la svolta alla stagione bianconera.\r\n\r\nRispetto alla partita di andata a Marassi in quale stato trova la Juventus?\r\n«Il 2-2 dello scorso settembre si è vista forse una delle ultime grandi prove della Vecchia Signora in campionato. Era una squadra forte di testa e di gamba: poi pian piano è stato un lento spegnersi per tutta una serie di motivazioni. A cominciare dall’inesperienza di Ferrara, i problemi di Felipe Melo, l’eclissi di Diego, gli infortuni e la mancanza di gioco».\r\nNonostante questi problemi in casa bianconera, resta davvero una sfida impari?\r\n«La gara si gioca tenendo presente il fatto che le due squadre sono a pari punti in classifica al settimo posto. E’ dunque uno spareggio per la zona Champions che rappresenta l’obiettivo massimo del Genoa e quello minimo per la Juventus».\r\n\r\nPer la Juve si sta prospettando un’annata magra…\r\n«Sembrerebbe di sì considerati le ambizioni iniziali: se non lo scudetto, almeno insidiare il più possibile l’Inter in un testa a testa per il primato. Inoltre in Champions la squadra di Ferrara avrebbe dovuto andare avanti il più a lungo possibile. Invece si trova da gennaio al di fuori da tutto questo: in più in questo momento non si trova neppure tra le prime quattro per qualificarsi alla Champions dell’anno venturo. Addirittura se l’Udinese e la Fiorentina vincessero la Coppa Italia, la Juve potrebbe trovarsi fuori anche dall’Europa League. Per questo la partita di domenica assume i drammatici contorni, dal punto di vista sportivo, dello spareggio per i bianconeri».\r\n\r\nInsomma, è in vera crisi?\r\n«In passato la Juve ha trascorso momenti difficili, ma si è sempre ricordata di essere una grande squadra ed è riuscita sempre a dare la zampata vincente al momento opportuno. Adesso invece è una squadra con tanti problemi e sembra che non riesca a uscirne fuori».\r\n\r\nE’ forse cambiato qualcosa dall’arrivo di Zaccheroni?\r\n«Zaccheroni secondo me non è un traghettatore: se una società crede in lui, lo mantiene anche in seguito. Non è che dalle prime partite si possa arguire molto in senso positivo. Il primo pareggio per 1-1 lo ha colto contro la Lazio, che è la squadra più in crisi dopo la Juve. A Livorno c’è stata una rimonta piccola piccola. Non so se il tecnico romagnolo riuscirà a ribaltare la tendenza negativa».\r\n\r\nE invece il Genoa?\r\n«Da tre giornate non subisce gol: tre indizi fanno una prova e quindi potrebbe aver invertito il trend negativo che costituiva il suo grande limite. La squadra di Gasperini verrà in tranquillità a Torino, poichè ha molto meno da perdere della Juventus. Questo è un vantaggio sostanziale».\r\n\r\nCi sono differenze tra il 3-4-3 “gasperiniano” e quello “zaccheroniano”?\r\n«No, se si usa questo modulo la filosofia è sempre la stessa: Zaccheroni lo ideò con l’Udinese propiro contro la Juventus. Però non darei importanza solo agli schemi: sono involucri vuoti che devono essere riempiti. Sono come due fette di pane: in questo momento la Juve può riempirle con pochi ingredienti. In più con questo modulo rischia di avere le fasce difensive molto scoperte: se si adattasse al 5-3-2 Zaccheroni può scoprire il centrocampo. Insomma è bel rebus per lui, visto che questa squadra ha cambiato in precedenza più volte con il rombo e il 4-4-2. Invece il Genoa ha un gioco “scapigliato” e travolgente: in più l’arrivo di Dainelli può aver dato più stabilità in difesa».\r\n\r\nChe tipo di partita potrebbe essere?\r\n«Sicuramente diversa da quelle che si disputano al Ferraris, dove sono di tipo “cappa e spada” con tanti capovolgimenti di fronte. Probabilmente stavolta ci saranno pochi gol, a meno che non ci sia un crollo da una parte e dall’altra. Vedo una partita molto tesa per la Juve, che presenta sempre una manovra molto lenta e prevedibile: ciò potrebbe costituire un vantaggio per il Grifone. Un ultimo punto a favore per Gasperini potrebbe essere la mancanza di Iaquinta che all’andata fu risolutivo per i colori bianconeri».\r\n\r\nDi Marco Liguori per Pianetagenoa1893.net