Beatrice: “Rinascita Juve? Non ci credo più di tanto”
Ospite di “Tutti pazzi per la Juve” ai microfoni di Radio Power Station è intervenuto questa volta il popolare critico d’arte, Luca Beatrice, grandissimo tifoso e opinionista juventino.\r\n\r\nBuona sera Luca.\r\nE’ sempre un piacere per noi ascoltare una voce così juventina e mai banale come la tua! Allora le tue sensazioni su Juve-Inter?\r\n“Grazie, troppi gentili. E’ una partita che senti sempre tanto ed è diventata la gara più importante soprattutto dopo il fardello che ci portiamo dietro da quattro anni, è una partita chiave più dal punto di vista psicologico, tanto che in campionato dal 2007 l’Inter a Torino non ha mai vinto. Sono un pò sfiduciato in generale perchè mentre loro provano a giocarsi lo scudetto, noi al momento stiamo ragionando di Europa League: ora come ora battere il Cagliari, l’Inter o il Lecce è uguale visto il nostro andamento in campionato.” \r\n\r\nTu che sei vicino all’ambiente Juve, vedi un cambiamento in positivo nell’aria rispetto alla scorsa stagione?\r\n“Non troppo. La squadra non riesce ad esprimere un grande potenziale con una campagna acquisti non azzeccatissima, con troppi giocatori a “parametri zero” o da riscattare con esborsi onerosi, senza contare gli obiettivi sbagliati, ovvero Martinez, Motta, Traoré, Lanzafame. Fatico a riconoscere il Dna della Juve. Prima se non vincevi, quantomeno primeggiavi, rispetto all’anno scorso sono partiti con obiettivi troppo bassi, in Coppa Italia ed Europa League siamo usciti e in campionato sarà dura arrivare quarti.”\r\n\r\nDove nasce l’ottimismo che si sente intorno alla squadra rispetto alla stagione scorsa? Con Ferrara era andata più o meno allo stesso modo come punti ma non c’era un aria così positiva.\r\n“La differenza sta nel nome del Presidente, finalmente c’è un Agnelli vicino alla Juve che può godere di un credito maggiore, e questo al momento basta. Realisticamente Andrea ha puntato su allenatore sapendo che non puoi vincerci uno scudetto, e infatti non l’ha promesso. I tifosi si stanno abituando a tutto questo ma per uno juventino vero è una sofferenza puntare al quarto posto. Cambiano i mister ma in due anni abbiamo lasciato 12 punti al Palermo: uno scandalo”\r\n\r\nPensi che con la vittoria contro l’Inter ci possa essere una risalita nel morale, nel gioco e nei risultati? La squadra che avevamo visto prima della sosta natalizia era scomparsa dal 6 Gennaio in poi.\r\n“Io sono convinto che la vittoria ci risolverà alcuni problemi, ma abbiamo tante squadre davanti e devono fermarsi anche loro oltre a fare bene noi. C’è anche da dire che però prima di Natale abbiamo perso punti stupidi, a Bologna, Verona e Brescia, con la Fiorentina e con la Roma. Senza un filotto di vittorie il salto di qualità non può avvenire.”\r\n\r\nCome lo vedi il duo Matri-Toni?\r\n“Vorrei che giocassero dei giocatori che stiano bene di salute prima di tutto. Poi abbiamo davanti Del Piero che quando c’è lui in campo ancora accende la luce! Matri è un buon giocatore, Toni forse non lo avrei preso per l’età, ma se integro può dire la sua, rispetto all’indisponente Iaquinta o all’inutile Amauri è sicuramente un passo avanti.”\r\n\r\nIl fatto che Del Piero quest’anno si stia sacrificando tanto, giocando tanti palloni più arretrato, non ti fa pensare che qualcuno deve dare di più in mezzo al campo, come Krasic o Aquilani?\r\n“Si, sono perfettamente d’accordo. Krasic si è in parte smarrito, pare sia molto stanco, in più ha sempre sul groppone il problema dei falli, gli arbitri fanno fatica a fischiare quando cade, deve maturare e diventare furbo come lo era Nedved. Aquilani ha le scarpette di cristallo, un tocco di palla straordinario, però fatica a reggere di sessanta minuti (in ogni caso, sento dire che al suo posto potrebbe venire Pirlo, 32 anni, e questo non ha senso, meglio insistere sul romano). Così Del Piero deve fare gli straordinari tornando sui centrocampisti avversari: mi arrabbio moltissimo se sento qualcuno dalle tribune che critica Del Piero, cosa faremmo se non avessimo lui?!”\r\n\r\nDel Piero è l’ultimo baluardo insieme a Buffon. Una volta esaurita la dote dalla vecchia squadra pre-Calciopoli che fine farà la Juve?\r\n“Bella domanda. Alessandro è davvero un giocatore encomiabile, quantità di gol e presenze che primeggiano su tutti nella storia bianconera, da sempre il massimo, grande attaccamento, esempio di juventinità assoluta. Non si può contestare e chi lo fa non capisce nulla di calcio!”\r\n\r\nChiellini a sinistra, invece, come lo vedi?\r\n“Lui non vuole giocare terzino e mi ricordo che già l’anno scorso pensavo che sia Ferrara che Zaccheroni avrebbero dovuto provarlo sull’esterno. Il problema è che lui non vuole proprio giocarci largo, si dimostra comunque uno dei più forti centrali ma pecca di concentrazione, basti vedere il gol preso su calcio d’angolo contro il Palermo. Al rientro di De Ceglie credo tornerà al suo posto, anche se Barzagli da centrale sta facendo bene.”\r\n\r\nBonucci a sinistra la vedi come una probabile soluzione per il futuro?\r\n“Per Bonucci si cerca ancora una fisionomia sul piano nazionale, ma in generale credo sia meglio decidere una volta per tutte da chi è composta la coppia centrale titolare.”\r\n\r\nAbbiamo il piacere di ricordare il tuo libro “Gobbo dalla nascita”, lo consigliamo soprattutto per l’aneddoto sulla rivalità tra Juventus e Roma.\r\n“Grazie e ne approfitto per dire che tra qualche mese uscirà il mio nuovo libro dedicato alla Juve. Tornando all’aneddoto, in quegli anni c’era davvero una grande rivalità tra Juve e Roma, e ricorderò sempre quando la finale di Coppa dei Campioni tra Roma e Liverpool. I tifosi romanisti avevano giù pregustato e preparato la festa con manifesti e altro con cui diffondere anche le strade di Torino, mentre poi invece la festa per loro andò come andò. Fu per me un ricordo doloroso, perchè sul gol del Liverpool per esultare davanti alla tv mi ruppi una caviglia, e mi toccò andare al corteo anti-romanista con la caviglia fasciata!(ride ndr)”\r\n\r\nTi apprezziamo molto quando vai in tv, quando ad esempio su Juventus Channel dai una voce contraddittoria, visto che incanalano il pensiero su un unica direzione.\r\n“I miei rapporti con Juventus Channel sono pressoché esauriti. Li capisco, è difficile su un canale tematico esercitare il diritto di critica, oltre ad un certo limite consentito dall’azienda non puoi andare e allora a quel punto sto volentieri a casa. L’ospite ideale è quello allineato, meglio se narcotizzato.”\r\n\r\nTroviamo aberrante questo fatto, ci dispiace perchè la base di qualsiasi comunicazione è sempre poter dire la propria. E poi quando uno dice la verità la gente da casa se ne accorge. “La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata l’uscita dall’Europa League. La società, se era ancora una società importante e con un certo peso politico avrebbe dovuto far rinviare quella partita. La nuova dirigenza invece non tollera certi tipi di critiche, ma la verità è che l’Europa League è stata una pagliacciata: ti sei fatto cacciare dal Lech Poznan! Una squadra di prestigio come la nostra non può ritrovarsi a metà febbraio senza alcun obiettivo di vittoria.”\r\n\r\nUn tifoso di un qualsiasi altro campionato vede la Juve sesta e fuori da tutte le competizioni, pensa che siamo diventati una specie di Aston Villa inglese, no?\r\n“Sicuramente, è stata una macchia nella storia della Juve. Juventus Channel è una tv aziendalista e con una mission precisa. Andrea Agnelli ha portato i suoi uomini e Marotta fa sentire il suo peso, ma vi dico la verità, io vorrei non andare più in quella tv ma vedere la Juve vincere, sono un tifoso, non un uomo di calcio.”\r\n\r\n(Credits: Stefano Discreti)