Bayern-Juventus Conte: “Una sola punta? Possibile”

Bayern-Juventus sarà anche un po’ Germania-Italia. Due filosofie diverse che nella storia hanno dato vita a scontri epici. “Direi che il calcio italiano è comunque di primissimo ordine… Comunque ogni allenatore porta la sua idea di calcio. Il mio è un calcio propositivo, io voglio fare la partita. Spesso ci riusciamo, a volte è più difficile. Domani è difficile, perché l’avversario è davvero molto forte. Loro vogliono fare sicuramente una grandissima partita”. Parola di Antonio Conte, tecnico della Juventus che si esprime così alla vigilia dell’andata dei quarti di finale di Champions League in terra tedesca. Il tecnico della Juventus, ovviamente non si sbilancia né sugli uomini che scenderanno in campo, né sul modulo: “Vucinic oggi si è allenato. Primo giorno dopo tanti che ha ripreso ad allenarsi. Faremo nostre valutazioni… – argomenta in conferenza stampa Conte – Modulo a una punta? “Può essere un’alternativa non cambierebbe niente nel nostro modo di giocare. Utilizzando un centrocampista affiancato alla punta non provocherebbe delle differenze significative sul nostro atteggiamento che non cambierà. Al di là delle scelte di formazione che farò”.\r\n\r\n \r\n

\r\n\r\nLa vittoria contro l’Inter di sabato a San Siro è stata una prova di grande maturità, ma è già stata archiviata. Non c’è tempo per adagiarsi sugli allori. “Partita di sabato era con la P maiuscola, questa è una grande partita in una competizione grandissima nella quale è giusto esserci – prosegue Conte in conferenza stampa – E’ un grandissimo sogno, perché dopo tanti anni di assenza ci siamo, sappiamo di essere degli outsider, sappiamo di sfidare una delle favorite per la vittoria finale, ma sappiamo di non essere qui per caso, sappiamo di essercelo meritato questo quarto di finale e con la voglia di fare del nostro massimo, non veniamo come vittime sacrificali. Portiamo il nostro calcio, i nostri concetti e per capire quanto ci manca in Europa per competere con i top club”, conclude Antonio Conte.
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Pubblicato da
Alberto Zamboni