Interviste

Barzagli: “Nuovo allenatore? Stanno decidendo, non sbaglieranno”

Dopo l’addio a Massimiliano Allegri di una settimana fa la Juventus non ha ancora un nuovo allenatore, ma Andrea Barzagli rimane molto fiducioso. Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, a domanda specifica su chi siederà sulla panchina bianconera la prossima stagione, la “Roccia” risponde così. “Non lo so e, in questo momento, visto che stanno decidendo, non mi voglio esprimere. Loro sanno benissimo cosa devono fare e ieri Paratici ci ha detto che hanno le idee chiare. Hanno sbagliato raramente e prenderanno la decisione giusta per il club”. Insomma, la versione secondo la quale prima di mandare via Allegri la Vecchia Signora avesse già il sostituto non è veritiera, poiché nella versione di Barzagli, Paratici e Nedved non hanno ancora deciso chi sarà il prescelto.

Barzagli: “Allegri mi ha insegnato molto”

Intanto, però, ad Allegri è stato dato il benservito con un anno di anticipo rispetto alla scadenza di contratto. “È una persona genuina – ammette Barzagli – , veramente genuina che specie con me, Giorgio, prima con Gigi, passava del tempo a parlare di vita, non solo di calcio. Ci ha fatto fare anche delle grandi risate, in questi anni. Nelle riunioni tecniche raccontava aneddoti in livornese. Ultimamente abbiamo tre quarti della squadra straniera… Faticavamo, Giorgio è anche livornese, a capirlo. Immagino gli altri. Uscivamo dalle riunioni sempre con il sorriso sulla bocca. È una persona che ti toglie quel minimo di stress e tensione che hai e che ti porta il calcio italiano. Vai a lavorare e fai le cose serie però la battuta, stemperare il momento, anche prima delle partite, aiuta. Max non è solo un ottimo tecnico, è molto bravo a curare anche i rapporti personali Mi ha insegnato molto e secondo me è cresciuto tanto anche lui, in questi anni. Mancherà, sono stati cinque anni intensi”.

Esattamente l’opposto di Antonio Conte, uno che martella i suoi giocatori tutti i giorni con l’obiettivo di farli schiumare rabbia quando entrano in campo. Anche lui, però, sa essere ironico a suo modo. “Antonio è un martello sul lavoro, ma anche lui, quando si lascia andare, è divertente. È uno molto concentrato sul lavoro. Sempre. È anche grazie a questo che ci ha fatto crescere. È stato parte fondamentale della famosa BBC, Conte ci ha insegnato un modo di difendere diverso rispetto a quello di una volta. Molto più aggressivo, un modo originale di marcare. Anche grazie a lui c’è stata questa crescita importante della Juventus. Dopo di lui – insiste Barzagli – Max è stato il meglio che si potesse trovare perché ha integrato la mentalità che aveva creato Antonio con quel tocco di leggerezza che ha lasciato tutti giocare con più semplicità”.

Il rimpianto Champions e l’arrivo di Romero

Il rimpianto di Barzagli, che sta per ritirarsi dal calcio giocato, rimarrà ovviamente la Champions, sfiorata per ben due volte. Nemmeno CR7 è riuscito a riportarla a Torino: “No. Quelle sono le aspettative. È un giocatore che ci mancava, certo. Quando le partite contano, con Ronaldo, parti sempre con un gol di vantaggio. Ce l’ha fatto vedere, Cristiano, segnando sempre nelle partite che contavano. Pensi al ritorno con l’Atletico. Sono quei giocatori che ti fanno vincere. Però poi dietro devi avere una squadra forte”.

Infine, una conferma di mercato: il genoano Romero sarò un calciatore della Juventus a giugno. “Ha grandi potenzialità, arriverà in un gruppo con giocatori che possono insegnare molto, sia Giorgio che Leo sono grandissimi difensori. Se sei intelligente e inizi a prendere da loro migliori molto. E poi, quando arrivi nella Juve, oltre ad essere bravo devi avere personalità. È fondamentale”, conclude Barzagli.

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Pubblicato da
Alberto Zamboni