Sono un tipo abbastanza tranquillo in campo, del resto anche fuori. È sempre stata la mia pecca, come difensore, di non essere abbastanza cattivo. Però non è che uno può avere tutto. Me l’hanno detto, e lo so anch’io, ma è il mio modo di fare. Magari ti aspetti che ogni tanto il tuo difensore si faccia sentire dall’attaccante: ma se prendo un cartellino è perché ho preso l’uomo e non la palla.
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In campo ci può indubbiamente mancare, perché sappiamo come vive la partite e la carica che ci può dare prima e nell’intervallo. Ma Carrera sta facendo di tutto per organizzare le cose e tenere alta la concentrazione: uno dei più adatti, in panchina si fa sentire. Il top player? Se ne parla tanto, e tra l’altro è arrivato Bendtner, ma i nostri attaccanti hanno sempre fatto gol. Più forti dell’anno scorso? Più consapevoli della nostra forza, e poi sono arrivati giocatori importanti, Lucio, Isla, Asamoah, Pogba, Bendtner. E poi abbiamo ritrovato fiducia e forza. Obiettivi? Passiamo il girone, poi vediamo. Penso che ce la possiamo giocare con tutti, vista la rosa e il calcio che abbiamo fatto. Anche se il rischio è dietro l’angolo. Come si affronta il Chelsea? Andare là e non giocare la nostra partita. Non dobbiamo avere paura e pensare a fare il nostro calcio, partendo dal portiere. Essere aggressivi, anche a Londra: sono queste le partite in cui devi dimostrare di essere da Champions.