Massimiliano Allegri ha risposto alle domande dei giornalisti alla vigilia di Barcellona-Juventus, match di esordio in Champions League (info TV, streaming e probabili formazioni). Tra gli argomenti più caldi, la rosa delle due squadre che anche secondo i media spagnoli si sarebbero indebolite: “Neymar l’hanno sostituito con Dembelé. Abbiamo cambiato molto e bene. La società ha lavorato bene. Le partenze hanno cambiato la squadra, ma non i risultati. È strano vedere il Barcellona con tre giocatori nuovi, perché di solito erano gli stessi undici. Ma anche loro hanno lavorato bene sul mercato”.
Insomma, prima di scendere in campo non è possibile dire chi sia attualmente superiore, anche perché entrambe le squadre stanno comandando i rispettivi campionati.
“Juve e Barcellona hanno fatto il massimo possibile in campionato. Ma la stagione è lunga. Le prestazioni stanno migliorando. L’obiettivo è quello di passare il turno e di essere a marzo dentro tutte e tre le competizioni. È difficile dire se è più forte il Barcellona o la Juve – insiste – . Chi vince è più forte di solito…”
La Juventus, tra l’altro, arriva a questa partita senza tanti giocatori, ma guai a parlare di emergenza infortuni.
“Non c’è nulla da inventare. Ci vuole entusiasmo e incoscienza. Serve serenità e tecnica. Sceglierò chi andrà in campo per cercare di creare pericoli al Barcellona. Riuscire a giocare contro di loro senza prendere gol non è facile. Barzagli gioca – ammette – Bernardeschi? Ha possibilità di giocare. È una partita da giocare con grande lucidità tecnica, soprattutto quando ci vengono a pressare”.
L’impressione è che il tecnico livornese faccia molta pretattica e anche riguardo al modulo non si sbilancia, anche se sembra orientato a confermare il 4-3-3 visto contro il Chievo.
“Tutto dipende sempre dalle caratteristiche dei giocatori. Mandzukic ad esempio è molto importante sulle palle inattive e possiamo appoggiarci a lui. Domani possiamo giocare con tre centrocampisti o con due. Con due punte e uno dietro. I giocatori che ho a disposizione mi consentono di cambiare atteggiamento durante l’anno”.
L’importante sarà l’atteggiamento: se tiri i remi in barca troppo presto, ti esponi al pressing del Barcellona e allora diventa molto difficile.
“Sarebbe bello, ma difficile, giocare tre gare col Barcellona e non subire gol. Ma la Juve lo può fare. Detto questo, la Juve deve giocare per fare gol. Loro hanno punti forti, ma anche punti deboli. Dobbiamo pensare solo a fare punti. Arrivare primi o secondi nel girone non conta. L’importante è passare il turno”, conclude Allegri.
Paulo Dybala, una delle stelle più attese domani al Camp Nou, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Barcellona-Juventus. “Devo riconfermarmi? Sicuramente sì, perché quello che ho fatto l’anno scorso non se lo aspettava nessuno e adesso tutti si aspettano quello che ho fatto l’anno scorso. Sicuramente non è facile perché affrontare una squadra come il Barcellona è sempre difficile, in uno stadio come questo dove ti aggrediscono tanto, però siamo consapevoli che avremo le nostre opportunità, perché anche il Barcellona lascia delle opportunità all’avversario e dovremo approfittare di queste”, le parole dell’argentino riportate da ‘Sportmediaset’.
Il destino di Dybala è inevitabilmente incrociato a quello del Barcellona, uno dei club che lo ha maggiormente cercato nella sessione estiva del mercato 2017.
“Sono molto felice alla Juventus. Ho la fortuna di giocare con Messi in Nazionale – sottolinea – , non so se accadrà in futuro. Il Barcellona è forte anche senza Neymar e lo stanno dimostrando in campionato. Quello che può succedere in futuro non lo so, io sono felice nella Juventus, mi trovo a mio agio, quest’anno ho preso la decisione di giocare con un numero che rappresenta molto per la storia di questo club e quello che può succedere in futuro non lo so. Barcellona? Non lo so, a me nessuno ha detto nulla. La società non è mai venuta a dirmi che c’era un’offerta sul tavolo, l’unica cosa che mi è stata detta dal club è che loro vogliono che io faccia parte di questo progetto a lungo e io ne sono felice. Per questo abbiamo preso la decisione di indossare un numero importantissimo per questa società, che è il numero 10, e cercare di fare le cose al meglio. Finché la società e il presidente mi vogliono nella Juve io sarò lì”.