Banca Imi: con Ronaldo la Juventus vicina al modello United

La Juventus è sulla strada giusta per diventare un brand globale come il Manchester United: lo scrivono gli analisti di Banca Imi

La Juventus è sempre più vicina a diventare un brand globale sul modello del Manchester United, anche grazie all’acquisto di Cristiano Ronaldo. È quanto scrivono gli analisti di Banca Imi in un report dedicato al titolo della società bianconera. In questo documento viene fatto il punto sulla strategia futura del club presieduto da Andrea Agnelli, dopo l’aumento di capitale da 300 milioni di euro. Secondo gli esperti della banca d’affari del gruppo Intesa Sanpaolo, oggi la Juve ha una struttura patrimoniale più solida e che gli consentirà di gestire al meglio lo sviluppo internazionale del marchio.

Juventus: debito giù, nel 2022 si torna all’utile

Altro che fallimento paventato da qualche buontempone che spera di tornare a giocare senza rivali in Italia, grazie alla nuova liquidità disponibile, la Juventus dovrebbe pagare meno interessi sul debito per circa 6-7 milioni, sia nell’esercizio attuale, sia in quello delle prossime due stagioni. Sulla base di queste nuove stime, sottolineano ancora gli analisti di Banca Imi, il debito netto della Vecchia Signora dovrebbe scendere a 223,3 milioni di euro al 30 giugno 2020 e a 129,5 milioni di euro al 30 giugno 2022. Entro questa data si attende anche il ritorno all’utile da parte della Juve dopo gli importanti investimenti delle ultime stagioni, tra cui l’acquisto di Ronaldo.

Importanti novità anche per la valutazione della società: gli analisti, applicando il metodo dei flussi di cassa scontati (DCF), indicano un “target price” di 1,4 euro per azione, confermando il giudizio ADD. Poiché con l’aumento di capitale le azioni in circolazione sono 1.330.000, l’equity value della Juventus, secondo le stime degli esperti di Banca Imi, è conseguentemente di 1,86 miliardi di euro.