Avevamo fatto quaterna… e poi subito tombola
La Juve allunga su Lazio e Inter: con 8 giornate da giocare il vantaggio di 7 punti si può anche amministrare, il futuro è di Sarri
Turno estremamente positivo quello appena passato. La Juve ha domato senza troppi patemi il Toro e ha salvato le gambe che non è poco in queste occasioni, Lazio e Inter sconfitte con un bel +7 sulla seconda. La vittoria della Juve è stata più netta di quello che dica il risultato e Longo che ha visto evidentemente un’altra partita. Il Toro senza un rigore molto generoso non avrebbe mai segnato e senza Sirigu, che onestamente è il loro migliore uomo, avrebbe preso gol con il pallottoliere. Derby già dimenticato come da tradizione, noi per loro siamo un evento, loro per noi una scocciatura e una perdita di tempo. D’altronde il Toro degno di portare il suo nome forse è morto intorno ai primi anni ’90. Sono trent’anni che sono diventati dei fantasmi, mai un sussulto, mai una stagione che so alla Palermo o alla Udinese o alla Atalanta, sempre e solo piattume, nemmeno capaci di prendere il treno dell’Europa da ultimi una volta ogni 6/7 anni. Per noi di Torino il Derby ormai vale giusto per le 48 ore successive per lo sfottò, per quelli non di Torino credo sia una partita quasi del tutto inutile.
Una Juve in continua crescita
Aldilà delle beghe cittadine una Juve ancora in crescita con voglia con buon atletismo e finalmente con buona continuità di tiri in porta. Bene anche gli oggetti misteriosi Rabiot e Danilo il che è tutto dire. Dybala, che fra l’altro ha avuto il Covid, sempre sugli scudi e ormai è un trascinatore. Bello che Sarri voglia che lui e Ronaldo dialoghino in campo sempre di più, mi sembra una buona cosa. In serata è arrivato anche il regalo del Milan. Va detto che la Lazio da quando è ripresa la stagione ha fatto vedere più cose negative che positive. È stata tenuta in vita in classifica dai soliti rigorini. È bene sottolineare che la Juve prima ha avuto 10 rigori a favore e 9 contro al cospetto della Lazio che ne ha avuti 15 a favore e 4 contro. Senza punte, con fuori Immobile e Cajcedo la Lazio contro il Milan ha fatto pena. Il risultato è stato 0-3 ma poteva esser 0-5 se Theo Hernandez non si fosse mangiato due gol fatti. Chissà se ha ancora fiato Diaconale per dire cavolate visto a suo modo di pensare voleva uno scudetto per meriti raggiunti sul campo pur non essendo mai stato prima in classifica.
La domenica anche l’Inter ha visto bene di crollare miseramente. Al sopravvalutatissimo Conte è bastato dover inserire uno (Eriksen) e cambiare modulo dal 352 al 3412 per andare nel pallone e non capirci più niente. Ora, come da par suo sta dando la colpa a destra e manca ovviamente tranne a sé stesso. L’ho sempre detto: Antonio Conte grande preparatore atletico e grande motivatore ma come mister molto limitato. Soprattutto limitato da una grande presunzioni che fa si di credersi un genio che in realtà non è. Comunque come piangina vedo che ha trovato il suo ambiente naturale. L’uomo giusto nel posto giusto. D’altronde 12 milioni l’anno sono un ottimo motivo. Parigi val bene una messa.
Scudetto: un vantaggio che si può amministrare
A questo punto lo scudetto è veramente a un passo. 7 punti sulla seconda in classifica a 8 giornate dalla fine con lo scontro diretto da giocare in casa sono un ottimo vantaggio. Un vantaggio che la Juve potrebbe amministrare soprattutto nelle prossime 4 partite Milan Atalanta Sassuolo e Lazio. La classifica dopo queste 4 sarà estremamente importante. La Juve in questo è stata sempre tradizionalmente brava. Vediamo se anche Sarri lo sarà. Ora pare aver trovato il bandolo della matassa, il futuro è dalla sua.