Atletico Madrid-Juventus, conferenza stampa di Massimiliano Allegri e Gigi Buffon, 30 settembre 2014. La Juve è sbarcata a Madrid dove domani sera affronterà al Vicente Calderon i campioni di Spagna dell’Atletico Madrid. Sarà la gara della verità per i campioni d’Italia, che dovranno misurarsi con una big d’Europa: “La voglia di vincere è nel Dna del gruppo che sto allenando. Non bisogna porsi obiettivi – dichiara in conferenza stampa il tecnico bianconero Allegri – , ma fare il massimo. Obiettivo al momento è passare il turno e andare agli ottavi. A marzo vedremo di che pasta siamo fatti. Domani dobbiamo offrire una grande prestazione e cercare di tornare a casa con un risultato positivo”.
Il collettivo è sicuramente la forza della squadra di Simeone, che ha però anche grandi individualità. Non sarà possibile, dunque, fare esperimenti, si continua con la difesa a tre:
Sarà una gara difficile e complicata. Affrontiamo una squadra con furore agonistico e molto intensa. Poi sono bravi sui calci piazzati. Dovremo giocare una partita molto tecnica – continua Allegri – , loro hanno una forza mentale incredibile, ti mettono pressione. Durante la sosta è impossibile lavorare sulla difesa a quattro perché i nazionali vanno via. Comunque quello che conta è l’atteggiamento.
Quanto alla formazione, Allegri ammette di avere ancora due dubbi, uno in difesa e uno in attacco:
Turnover? Forse il rientro di Caceres e dubbio fra Llorente e Morata. Alvaro ha fatto molto bene a Bergamo partendo dalla panchina. Ha segnato il primo gol e sono molto felice per questo. Cosa cambia nell’attacco dell’Atletico con Mandzukic al posto di Diego Costa? Uno attacca di più la profondità e svaria, Diego Costa, mentre l’altro è più un punto di riferimento. Per i nostri difensori sarà un banco di prova importante, Mandzukic al Bayern l’anno scorso ha fatto grandissime cose.
Di fianco al mister della Juventus, in conferenza stampa c’è capitan Gianluigi Buffon, uno che di queste vigilie ne ha vissute tante:
La Forza dell’Atletico? Poteva sorprendermi fino a 4-5 anni fa, adesso non più. In questi anni ha vinto l’Europa League due volte e la Liga. E’ una squadra consapevole di essere forte e di avere una caratura internazionale. Tutti pretendono grandi prestazioni e risultati – dice il capitano – , cosa che fino a qualche anno fa nessuno pretendeva.
Dove può arrivare questa Juve in Europa?
Vorremmo riprendere il discorso Champions dove lo avevamo lasciato nel 2013 – replica Buffon – , cioè nei quarti col Bayern. Sarebbe importante avere quel tipo d’obiettivo, anche se molto spesso dipende dalla fortuna che si incontra nei sorteggi. Pogba? Parliamo di un talento di primissimo livello. Se mantiene questo tipo di attenzione e di testa, di divertirsi in maniera seria, può diventare fra i primi 2 o 3 giocatori più forti della storia della Francia.
L’attacco è uno dei reparti che dà più garanzie alla Vecchia Signora, anche se Llorente ultimamente sta faticando a trovare la via della rete e Morata scalpita:
Morata è appena arrivato, ha superato un problema fisico. Si è ripreso e con molta umiltà si sta allenando e mettendo a disposizione della squadra e del mister. Cerca di apprendere e capire al meglio ogni situazione tattica che la Juve cerca di sviluppare. Del suo talento non parlo perché lo conosciamo tutti. Llorente è uno di quelli che vorrei sempre avere nella mia squadra perché tornerebbe utile. Poi è sempre apprezzato dal gruppo per i suoi modi di fare. Sarei stato felice per lui se fosse andato al Mondiale – ammette – , ma la Spagna ha talmente tanti ricambi e qualità che ci può stare la mancata convocazione.
Alla Juve un pareggio al Vicente Calderon potrebbe stare bene in chiave classifica. A Buffon invece?
Se dovessimo giocare una partita ottima e gagliarda, che quando c’è da soffrire e difendersi lo fai bene e quando c’è da proporre lo fai con convinzione, non sarebbe un risultato disonorevole. Dipende come arriva: se lo 0-0 arriva dopo una dimostrazione di forza – conclude Gigi – sarebbe un buon risultato.